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I lavori per la posa per la posa della fibra ottica e dei sistemi wi.fi, nell’ambito del piano per la realizzazione della Banda Ultralarga, sono in corso da almeno sei mesi e, nelle prossime settimane, man mano che le opere saranno completate, l’utilizzo della rete ad alta velocità diventerà realtà.
Se ne parlerà venerdì 13 settembre a Villanova Mondovì nel corso del convegno “Accendiamo il futuro”, organizzato da ANFoV, Uncem e Anci Piemonte. Sarà l’occasione per fare il punto sul piano Bul, nato con l’obiettivo di colmare il digital divide del Paese almeno per quanto riguarda la trasmissione dati. Si parlerà, inoltre, delle opportunità legate alla nuova infrastruttura e del ruolo degli operatori di telefonia nella realizzazione del piano.
Ad aprire i lavori saranno Michele Pianetta, Vicepresidente Anci Piemonte con delega all’Innovazione, il Presidente di Uncem, Marco Bussone, e il Segretario Generale di ANFoV, Antonello Angeleri.

“Uncem ha sottoscritto un protocollo con Open Fiber, che gestisce i progetti della banda ultralarga in Italia dopo aver vinto gli appalti del Ministero dello Sviluppo economico, anche in Piemonte – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem, con il Presidente Uncem Piemonte Lido Riba – Domani a Villanova Mondovì ci saranno i vertici della società. Occorre uno scatto per accelerare i lavori. Troppi Comuni aspettano l’avvio delle opere che dovrebbero essere già partite. La burocrazia ha rallentato l’iter di progettazione e avvio dei cantieri. Ma ora c’è bisogno di un piano in emergenza. Superando cioé una serie di vincoli per appalti e subappalti che stanno bloccando le opere nei piccoli Comuni. Open Fiber deve subappaltare a una grande azienda che poi si trova a dover subappaltare i lavori a una più piccola. E via così. È a oggi l’unico modo per aprire decine di cantieri nello stesso arco temporale. Eppure tutto è troppo lento. I lavori non partono perché le aziende non hanno uomini e mezzi adeguati. A vincere subappalti al ribasso sono aziende piccole e non sempre adeguate. Non possiamo continuare così. Si perdono risorse nei diversi passaggi, a scapito dei lavori da fare. Per questo proporrò al Mise e a Oper Fiber, tramite il Cobul, di approntare un piano di emergenza che superi alcuni vincoli normativi. Altrimenti il rischio è perdere le risorse. E non possiamo permettercelo”.