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Uncem ha accolto con favore, sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’aver posto i Comuni in prima linea nella lotta contro l’epidemia e la diffusione del coronavirus. Lo ha scritto in una lettera a Governo e ai Parlamentari.  È altresì importante anche siano state anticipate ai Comuni, nelle scorse ore, quote di Fondo di solidarietà comunale, unite a un primo stanziamento di risorse – 400 milioni di euro – per la “solidarietà alimentare”. Rilevo positivamente che molti Comuni stanno aumentando il fondo con proprie risorse e moltissimi Sindaci di Comuni montani stanno integrando le risorse anche devolvendo al fondo le proprie indennità (già bassissime) di marzo.

 

 

Uncem, in vista dell’esame alla Camera e al Senato del Decreto “CuraItalia”, nonché in attesa di nuovi provvedimenti, già annunciati dal Governo, in sostegno al sistema economico – con strategie e risorse per Enti locali, imprese, famiglie, terzo settore – evidenzia in questa nota, alcune istanze e proposte in particolare per i territori e per il sistema di Enti locali.

 

  • Bloccare il rimborso della quota ammortamento sia dei mutui contratti dagli Enti locali con Cassa Depositi e Prestiti e MEF, sia dei mutui contratti con istituti di credito privati, anche solo limitatamente alla quota capitale. È necessario posporre la rata all’anno successivo alla scadenza del mutuo.
  • Bloccare il rimborso della quota annuale di disavanzo, allungando la restituzione di un anno, passando cioè dal ripiano trentennale al ripiano di 30+1.
  • Procedere a uno stanziamento aggiuntivo di risorse finanziarie per i piccoli Comuni per permettere agli Enti di incrementare la spesa corrente, anche a fronte della contrazione delle entrate relative a: addizionale comunale Irpef, tassa di soggiorno, Tosap, proventi da impianti sportive, sanzioni codice della strada.
  • Consentire che le anticipazioni di cassa per gli Enti locali possano essere portate a 9/12 (da 5/12) e che per i prossimi tre anni, gli interessi passivi vengano azzerati grazie a un accordo dello Stato con gli istituti di credito.
  • Consentire di non procedere ad accantonamento a FCDE (Fondo crediti di dubbia esigibilità) nel rendiconto 2019, di prossima approvazione in molti Enti territoriali.
  • Consentire l’uso di parte degli avanzi di amministrazione dei Comuni per spese correnti riferite all’emergenza sanitaria.
  • Rispetto all’FSC, prevedere lo stanziamento dei 100 milioni di euro integrati nel 2020, non inseriti nelle cifre diffuse per ciascun Comune e anticipate agli Enti nei giorni scorsi.
  • Provvedere a uno stanziamento di risorse specifico per i Comuni con FSC negativo, “incapienti”.
  • Procedere a una previsione normativa che stabilisca un limite massimo da corrispondere alle imprese che hanno interrotto il servizio a favore degli Enti (mensa e trasporti e cooperative o imprese che operano nel terzo settore) che serva a coprire i costi fissi delle imprese, nella misura massima del 30%, allo scopo di salvaguardare la sicurezza di imprese che rischiano la chiusura dell’attività.
  • Modificare il principio contabile delle entrate accertate per cassa (tipo IMU) al fine di poter procedere ad accertamenti per competenza, in modo da evitare il rischio che il mancato pagamento di queste entrate comporti oltre a problemi di liquidità e di squilibri per mancato accertamento di entrate di competenza, già iscritte nei bilancio di previsione.
  • Concedere ai Comuni e agli Enti sovracomunali la possibilità di assunzioni, anche a tempo determinato, di profili di autisti, operai generici e/o specializzati, assistenti alla persona, assistenti sociali.
  • Concedere la possibilità di utilizzo di mezzi di trasporto, quali scuolabus e altri di proprietà dei Comuni, per il trasporto di persone.
  • Avviare un piano nazionale di sostegno alla digitalizzazione degli Enti locali, con particolare riferimento e attenzione ai piccoli Comuni e alle aree montane, al fine di incentivare lo smart working e l’utilizzo di moderni sistemi informativi.
  • Definire con urgenza le regole e le modalità attuative per gli aumenti dell’indennità del Sindaco previste dal DL Fiscale.
  • Rendere permanente l’aumento a 72 ore mensili dei permessi retribuiti per i Sindaci lavoratori dipendenti (decreto-legge 18/2020, art. 25, c. 6).
  • Consentire, in attuazione di quanto disposto dalla legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni, la spesa di 160 milioni di euro finora in dotazione alla legge non ancora ripartiti.
  • Prorogare al 30 settembre 2020 tutti termini degli adempimenti degli Enti locali che hanno scadenza nel periodo intercorrente tra il 28 febbraio 2020 e il 30 giugno 2020.
  • Consentire lo sblocco immediato dei cantieri del Piano nazionale per la Banda ultralarga, nonché gli investimenti per il potenziamento delle linee e dei ripetitori destinati alla telefonia mobile.

 

All’impegno dei Sindaci e degli Amministratori nei Comuni montani, oltre alle Associazioni del Volontariato organizzato di Protezione Civile, Uncem rileva inoltre la necessità, da parte del Governo e dei Parlamentari di riconoscere nei Dpcm e nelle Ordinanze di prossima emanazione, oltre che nelle norme, le peculiarità e le istanze dei territori montani nell’emergenza in corso. In particolare si richiede di destinare attenzione e risorse alle Asl del Paese che comprendano territori montani, nonché a incrementare il fondo per gli enti gestori dei servizi sociali, agevolando un riparto con premialità per le aree ad alta dispersione territoriale e a bassa densità di popolazione.

L’emergenza sanitaria e le prossime iniziative statali per lo sviluppo economico possano permettere l’attuazione piena della legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni, nonché di individuare misure specifiche per i territori come Uncem ha già evidenziato nella “Piattaforma Montagna” promossa a seguito delle Mozioni approvate il 29 gennaio 2020 dalla Camera dei Deputati e degli Stati generali della Montagna tenuti il 31 gennaio 2020 a Roma presso il Ministero degli Affari regionali e delle Autonomie.

È particolarmente importante, secondo Uncem, il lavoro avviato negli Stati generali della Montagna per attuare e concretizzare quanto di importante il Parlamento ha promosso e votato all’unanimità a fine gennaio. Una Strategia per i territori è importantissima anche in chiave europea: l’emergenza e le iniziative per lo sviluppo economico da mettere in campo nei prossimi mesi incroceranno la definizione della nuova Programmazione comunitaria 2021-2027 nella quale lo Stato italiano dovrà essere protagonista anche per la richiesta di fondi e strategie europee per le aree montane, in attuazione dell’articolo 174 del Trattato di Lisbona, finalizzata alla costruzione di un PON nazionale per le aree montane e interne del Paese.