FIPER E LA MOBILITAZIONE PER LE FILIERE LEGNO-ENERGIA NEL PAESE. BUSSONE: EFFICACE IMPEGNO CON UNCEM E CERTIFICAZIONE FORESTALE PER AZIONE EUROPEA SU FORESTE
Sulle filiere foreste-legno-energia serve uno scatto europeo. E nazionale. Bene ha fatto FIPER a organizzare il convegno annuale a Padova focalizzato sul Manifesto di Ventotene e sull’Europa che nascerà dopo le elezioni. Come agirà per dare pieno valore alle foreste dei 27 Paesi? Oggi una visione complessiva non esiste, nonostante sia stata approvata un anno fa la Strategia forestale europea. Da attuare. Sono intervenuto stamani ribadendo che non bastano in Italia i teleriscaldamenti urbani alimentati a gas, che ci sono 1500 Comuni non metanizzati, perlopiù montani, che possono agire sulle biomasse forestali. E che non bastano per uscire dalla crisi le comunità energetiche con 200 pagine di decreto per prendere incentivi, piuttosto che un Green New Deal europeo fatto di troppe ombre e un timido New Bauhaus, o una New Restoration Law che vanno un po’ avanti e poi fanno mille passi indietro. Le filiere energetiche da biomasse di origine forestale in Italia non sono seconde a nessun altro settore. Eppure troppe poche Regioni investono risorse Fesr ed FSC su segherie, caldaie a legna per edifici pubblici, sostituzione di caldaie domestiche, e su reti di teleriscaldamento. E quanto c’è per le foreste dentro i CSR, programmi di sviluppo rurale regionali, sono risorse ridicole. L’agricoltura fa la voce grossa e prende tutto. Montagna e foreste le briciole. FVG, Veneto e Piemonte stanno facendo cose importanti sulle filiere. Come il bando da 5 milioni di euro del Piemonte, con parte del fondo nazionale montagna. Perché altre Regioni non lo hanno fatto? La questione forestale, nel quadro della crisi climatica, sarà un grande tema anche per la revisione della PAC e per la nuova politica di coesione UE di cui si è discusso in questi giorni a Bruxelles al Forum della Coesione. EUDR e crediti di carbonio o sostenibilità non affondino le imprese e la vera questione per Uncem decisiva, ovvero la pianificazione, la gestione e la certificazione delle foreste, l’uso del legno italiano, crescita delle imprese anche nel Cluster nazionale, per rafforzare aziende e servizi ecosistemici ambientali del bosco. Un impegno italiano c’è ed è forte, con il Tavolo di filiera coordinato al MASAF guidato da Davide Pettenella. Proseguiamo come Uncem nei prossimi mesi e anni a lavorare per dare attuazione al Testo unico forestale e alla Strategia forestale nazionale. Impegnando Regioni ed Enti locali, Comuni insieme, a essere meno timidi e a fare di più. Dopo aver perso 1 miliardo di euro nel PNRR per le foreste, serve uno scatto. Quel miliardo non è stato voluto, tre anni fa, per contrasti tra ministeri, che consegniamo al passato. Ora guardiamo al futuro.