NUOVE AREE INTERNE, UNCEM: POSITIVO IL LAVORO AVVIATO DAL MINISTERO DELLA COESIONE CON LE REGIONI. MA NON SI DIMENTICHINO GLI ENTI LOCALI. E ATTENZIONE ALLA CLASSIFICAZIONE DEI COMUNI, CORREGGIAMO GLI ERRORI
Che la Strategia Aree interne “riparta” è certamente importante. Uncem ha chiesto sin da aprile al Ministro del Sud e della Coesione Territoriale Mara Carfagna di accelerare tempi e impegno sui territori, ancora in questa programmazione. Perché ci sono ancora risorse dello stato previste per le aree interne che devono essere investite bene. E poi nella Programmazione UE 21-27.
E così, per Uncem, è positivo il Ministro Carfagna abbia inviato una lettera a tutti i presidenti di Regione allo scopo di avviare l’iter per la selezione delle nuove aree, che entreranno a far parte del ciclo di programmazione 2021-2027 della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI).
La SNAI deve superare la sperimentalità e diventare strutturale, non senza interazione fortissima con Strategia per le Montagne italiane e Strategia per le Green Communities.
Sul tavolo non mancano le risorse: previste nel PNRR (825 milioni di euro per potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità e per servizi sanitari di prossimità), ai quali si aggiungono 300 milioni inclusi nel Fondo complementare per l’implementazione delle infrastrutture stradali (già ripartite alle prime 72 aree pilota SNAI) e ulteriori 310 milioni già stanziati dallo Stato (legge di bilancio 2020), di cui 100 dedicati alla prevenzione degli incendi. Proprio in merito ai 210 milioni della finanziaria 2020, occorre definire in tempi rapidi – è la richiesta Uncem – se potranno essere immediatamente finanziate nuove aree pilota.
Mentre è ormai in corso di definizione la nuova mappatura delle aree interne, elaborata dall’Agenzia per la Coesione territoriale in collaborazione con l’ISTAT, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale chiede quindi ai presidenti di Regione di individuare le proposte di nuove aree da inserire nella SNAI, che si aggiungeranno alle 72 già presenti, sulla base di “indicatori sociali, demografici o economici rilevanti, che contraddistinguono l’area prescelta e tenendo conto, in ogni caso, quale requisito imprescindibile, della relativa vocazione associativa”. Le candidature proposte dalle Regioni saranno quindi oggetto di confronto con gli uffici del ministro, così da definire quanto prima l’elenco delle aree ammesse alla SNAI. Requisito imprescindibile, per la Carfagna “la vocazione associativa” dei territori. Uncem è pienamente d’accordo.
Uncem ha chiesto alla Ministra un efficace e costante coinvolgimento degli Enti locali, Comuni, Unioni montane, Comunità montane nel percorso dei prossimi mesi e anni, anche per l’efficace spesa delle risorse del PNRR.
Non solo. Uncem ha chiesto al Ministero, a ISTAT, alle Regioni di lavorare attorno alla classificazione rivista: troppi gli errori finora individuati. La mappatura, la classificazione varata due settimane fa in Conferenza Unificata, deve essere ulteriormente perfezionata. Uncem ha già dato alcune indicazioni, invitando a non fare forzature e a verificare puntualmente caratteristiche e incasellamento dei Comuni. Un lavoro che dovrà essere condotto celermente nei prossimi mesi, per evitare storture e mappe non fedeli alle realtà territoriali.
L’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – è l’organizzazione nazionale unitaria che da oltre 60 anni raggruppa e rappresenta i comuni interamente e parzialmente montani le comunità montane e le Unioni di comuni montani.