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Uncem, con il Presidente Bussone a nome di tutta la Giunta e il Consiglio, ha trasmesso stamani una lettera aperta ai Sindaci dei Comuni colpiti tre anni fa dal terremoto del 24 agosto 2016. SCARICA LA LETTERA IN CODA A QUESTA NEWS.

Contiene un appello alla politica e alle Istituzioni – nonostante la crisi di governo in corso – affinché non dimentichino quei territori e quelle comunità dove la ricostruzione sta procedendo troppo lenta tra mille difficoltà operative e burocratiche.

I Comuni e i Sindaci, negli ultimi 36 mesi, sono stati il perno di tutte le iniziative emergenziali e strutturali intraprese dopo il sisma nelle zone del cratere tra Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche. Mentre mancano ancora gli annunciati Testo unico sul terremoto e la legge sulla gestione delle emergenze, Uncem propone di utilizzare gli strumenti della Strategia Aree interne per la rivitalizzazione dei borghi e dei territori. La Snai unisce sviluppo economico e riorganizzazione dei servizi, assi paralleli e imprescindibili lungo tutto l’Appennino, tantopiù dove proprio il terremoto ha accelerato di trent’anni i processi di abbandono e spopolamento. “Questo è il punto chiave più volte sottolineato da Enrico Borghi, Ermete Realacci, Fabrizio Barca, Carlin Petrini che Uncem condivide – afferma Bussone – Il terremoto è stato un acceleratore di fenomeni sociali ed economici che tutta la montagna italiana sta vivendo. Per questo servono interventi veloci e rapidi nei Comuni del cratere, e strategie durature per la rivitalizzazione dei territori alpini e appenninici. La Snai è una chiave positiva ma al momento è ferma per contrasti politici che vanno superati”.

Nei Comuni del cratere la ricostruzione è stata ed è troppo lenta. I borghi ricostruiti devono essere spazio di vita, di impresa, di socialità, di comunità. Molti Sindaci stanno promuovendo ad esempio la nascita di Cooperative di comunità, di spazi per co-housing e co-working. “Uncem chiede alla politica di lavorare – prosegue Bussone – I temi che i Sindaci, con le Associazioni degli Enti locali, sottoporranno al prossimo Governo per le aree colpite dal terremoto sono moltissimi. La crisi in atto non riduca l’attenzione per le comunità dei paesi terremotati. Ciascuno si impegni per sbloccare quanto si è fermato, per evitare di affossare quei Comuni e farli soffrire nuovamente come e più dei giorni del terremoto. Lavoriamo per una ricostruzione rapida ed efficace dei paesi, dei luoghi, delle comunità, che contrasti fragilità e spopolamento. Uncem farà la sua parte”.