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“In tempi di digitalizzazione, l’organizzazione del servizio elettorale è rimasta ferma alle prime elezioni del dopoguerra. Tanta tanta carta, verbali, tabelle e decine di moduli ripetitivi da compilare manualmente ai seggi, dagli scrutatori. Burocrazia e regole vecchie nell’era della digitalizzazione che invece di semplificare complicano talmente le procedure da creare presupposti per errori e omissioni, come è successo in alcuni Comuni. Aggiungiamo a tutto ciò i tempi anacronistici per la consegna delle decine di buste e bustine timbrate e firmate ai tribunali, molto distanti dai piccoli Comuni montani, e alle Prefetture da portare “immediatamente” e quindi a notte fonda o all’alba, gettare alla rinfusa in enormi magazzini.
Quando con calma le cose si potrebbero fare i giorni seguenti o meglio eliminare, digitalizzando le procedure. Lo scriverò oggi stesso al Ministro dell’Interno, auspicando anche il voto elettronico”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem