MONTAGNE GREEN COMMUNITIES IN CAMPANIA, ASSEMBLEA UNCEM: NEL MEZZOGIORNO STRATEGIA TERRITORIALE RIPARTE DA GESTIONE FORESTALE, VALORE DI ACQUA E LEGNO, RIORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE CON COMUNI INSIEME
Le Regioni del Mezzogiorno devono investire sulla Strategia della Green Communities. Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria investano sui territori efficacemente 35 milioni di euro di fondo nazionale per la montagna che le Regioni riceverà nei prossimi giorni dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Lo hanno ribadito Vincenzo Luciano, Presidente Uncem Campania, Vincenzo Mazzei, Presidente Uncem Calabria, e Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale, stamani a Salerno, nel corso dell’Assemblea Uncem per i territori del Mezzogiorno. Venticinque gli interventi, tra i quali quello di Monsignor Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, di Fabio Renzi, Segretario generale della Fondazione Symbola, di numerosi Consiglieri regionali, del Direttore di Legambiente Antonio Nicoletti, del Presidente Uncem Lazio, Achille Bellucci, ma anche i Vertici di Poste Italiane, CDP, Eolo, Fibercop.
La Strategia delle Green Communities, come prevista dalla legge statale sulla green economy del 2015, rende il Sud più forte e capace di rispondere alle sfide delle crisi climatica e demografica. Le Regioni, Campania in primis devono agire per finanziare nuove Green Community. La Regione ascolti Uncem. Dia vita a nuove Green Communities. E metta al centro delle Strategie la pianificazione, la gestione, la certificazione forestale. “È decisivo questo passaggio – precisano Luciano e Bussone, che hanno accolto all’Assemblea l’Assessore Nicola Caputo e cento Sindaci e Amministratori – Ci sono 300 mila ettari di foreste in Campani che hanno urgenza di pianificazione. Vogliamo con Legambiente e Fondazione Symbola, tutte le Comunità montane insieme rilanciare nel 2025 APE, Appennino Parco d’Europa, strategia di Green Community che rende protagonisti i Parchi nazionali, chiamati a nuovo impegno, senza timidezza. Insieme, nel NOI. Intervenire attuando la Strategia forestale è urgente. Anche creando un Cluster di imprese delle filiere, e pure certificando la gestione forestale sostenibile. E con gli Operai forestali che sono capitale umano prezioso per dare nuovo valore al capitale naturale”.
Tema al centro dell’incontro di Uncem sui territori, il rafforzamento delle Comunità montane in Campania e la creazione di nuovi Enti territoriali tra Comuni in Calabria e Basilicata, dove vi è stata troppo timidezza. NO alle fusioni imposte dall’alto. SI alla riorganizzazione delle macchine dei Comuni, puntando sulle Comunità montane. “Avere i Comuni da soli è inutile – sottolineano Bussone e Luciano – Tutti vanno per la loro strada e questo non risolve i gravi problemi della pubblica amministrazione, ma neanche permette di affrontare le crisi in corso. A partire dai 3,5 miliardi di euro di tagli che i Comuni dovranno affrontare nei prossimi anni”. La legge di bilancio deve eliminare ogni taglio a carico dei Comuni.
“Uncem supporta i Comuni con il progetto ITALIAE della Presidenza del Consiglio dei Ministri – prosegue Bussone – Togliamo ogni campanilismo. Il Sud cresce eliminando ogni forma di assistenza, puntando sui servizi ecosistemici ambientali, sul valore di acqua e e legno. È una questione culturale, e politica. Le Regioni non siano timide. Investano. La frammentazione dei Comuni agevola sicuramente consulenti, studi esterni e rapporti diretti con qualche politico di turno. Togliamo di mezzo queste logiche del passato, basate su assistenzialismo e legami che non generano il NOI dei Comuni insieme. In Campania e in Lazio, dove ancora esistono, le Comunità montane sono ambiti territoriali ottimali per la riorganizzazione delle macchine comunali che mettano funzioni, servizi, risorse, personale, nelle Unioni. Si faccia crescere manageralità e forza politica dei Comuni insieme. Le Regione avanzino sulle riforme. I Comuni da soli, il municipalismo esasperato stanno nel passato. Si cerchi invece sinergia, complementarietà, interazione, cooperazione istituzionale. Rendiamo così il Mezzogiorno più forte, Regione d’Europa che rafforza le Autonomie, il NOI dei Comuni”.