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Si potranno trasmettere a Uncem sino a martedì prossimo le mail con l’elenco delle aree del Paese dove i telefoni cellulari non prendono, dove una o più compagnie sono assenti, dove è impossibile fare telefonate, mandare messaggi, navigare in internet e inviare con uno smartphone. È sufficiente scrivere un’e-mail a uncem.nazionale@uncem.net con le zone descritte, con toponimi dei luoghi, nomi dei paesi, delle frazioni e dei borghi, tratti di strada, coordinate geografiche. Uncem sta raccogliendo le tantissime segnalazioni già arrivate e nei primi giorni di ottobre consegnerà l’elenco alle aziende di telecomunicazioni, alle loro associazioni di rappresentanza, ovviamente al Governo e al Parlamento, ma anche all’AgCom, ai CoReCom, agli Europarlamentari.

Diverse e articolate le richieste Uncem: lo Stato deve obbligare gli operatori privati ad ampliare le aree coperte, anche grazie all’arrivo del 5G e ad altre moderne tecnologie. Siamo consapevoli che il limite emissivo, tra i più contenuti in Europa, obbliga di fatto gli operatori a installare più impianti per coprire il territorio. Ma tutta l’Italia deve essere coperta. In secondo luogo, AgCom deve permettere ai Comuni (o ai privati) che vogliono di acquistare ripetitori, installarli e inserirli sulla rete. Anzi, Uncem ritiene questo fronte vada urgentemente percorso, superando l’inefficace azione delle telco. Proprio come avvenuto per la banda ultralarga: valutato che in molte aree gli operatori privati non investono, Bruxelles ha autorizzato l’uso di fondi comunitari per il Piano nazionale Bul. Così – ed è il terzo punto sottoposto da Uncem al Governo e a molti Parlamentari – deve essere per la telefonia mobile nella nuova programmazione 2021-2027: individuare sui Por Fesr delle risorse economiche per i ripetitori telefonici.

Uncem ha già avviato una serie di incontri con gli operatori di telefonia mobile italiani e con Associazioni di categoria e del settore. Positivi i riscontri dai vertici delle Telco che aspettano la mappatura Uncem per definire con l’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani nuovi percorsi di interazione a vantaggio dei territori e delle comunità.