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“Sta facendo molto discutere il titolo del paragrafo del Piano nazionale per le aree interne per l’accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile di alcune aree interne del Paese. Quel paragrafo del Piano varato dal Ministro Foti alla presenza anche di Uncem un mese fa, deve essere eliminato per il bene del Paese, per la sua coesione alla quale tutti e tutte lavoriamo. Ma per stralciarlo, azzerare quel punto, occorre sciogliere un nodo importante. L’ho scritto al Ministro. Ovvero, quanto investiremo in termini di milioni e miliardi di euro sulle aree interne e montane dal 2026 al 2034, in questa e nella nuova Programmazione comunitaria, andando oltre le 73 più 43 aree interne sperimentali, unendo SNAI a Strategia delle Green Community a Strategia per la Montagna, favorendo gli investimenti pubblici e per le imprese, evitando che le strategie siano solo per il Mezzogiorno, e che le sperequazioni territoriali siano viste solo tra nord e sud del Paese, individuando strumenti per la riorganizzazione istituzionale, la governance e il lavoro insieme dei Comuni, favorendo la managerialità negli Enti locali che condividono funzioni e servizi sulla stessa valle e sull’ambito territoriale ottimale, modificando norme nazionali in particolare su scuole e sanità che permettano di potenziare servizi pubblici decisivi. Come esiste l’Agenda Urbana, il Ministro Foti e il Vicepresidente della Commissione UE Fitto possono individuare finalmente una Agenda europea e nazionale per la Montagne e per le Aree interne. Solo così evitiamo lo spopolamento. Che, secondo Uncem, non è irreversibile”.

Lo ha scritto il Presidente Uncem Marco Bussone in una lettera al Ministro Foti.