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Il governo ha varato il decreto che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane italiani 210 milioni di euro per il sostegno alle attività produttive dei territori3.101 Comuni saranno beneficiari, per un totale di 4.171.667 abitanti italiani coinvolti. I Comuni potranno utilizzare il contributo per sostenere economicamente piccole e medie imprese del proprio territorio, attraverso contributi a fondo perduto per spese di gestione, sostegni alla ristrutturazione, ammodernamento, ampliamento, innovazione e contributi a fondo perduto per acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature, opere murarie e impiantistiche.

La necessità di finanziare i Comuni, e attraverso di loro le attività produttive delle aree interne, era stata più volte sollecitata da Uncem e dai Sindaci negli ultimi dieci anni. Uncem ringrazia il Governo – con i Ministri Provenzano e Boccia in particolare – e i Parlamentari che hanno lavorato per introdurre il fondo nella legge di bilancio 2020. In particolare grazie a Enrico Borghi, deputato e già Presidente Uncem, primo firmatario dell’emendamento che ha introdotto il fondo nella manovra del dicembre scorso.

Per la definizione della platea dei Comuni beneficiari è stato utilizzato il criterio della perifericità e della minore dimensione demografica. I Comuni possono utilizzare il contributo assegnato con il Dpcm firmato dal Sottosegretario Fraccaro, per la realizzazione di azioni di sostegno economico in favore di piccole e micro imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19, che: svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei Comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali; sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese; non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo. Le azioni di sostegno economico di cui al comma 1 possono ricomprendere: erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione; iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.

“Si tratta del più grande stanziamento di risorse per le attività economiche, commerciali e artigianali, delle aree interne e montane del Paese mai registrato negli ultimi cinquant’anni – commenta il Presidente Uncem, Marco Bussone – Lo abbiamo chiesto a gran voce e siamo stati ascoltati, per completare gli importanti stanziamenti nelle ‘aree pilota’ della Strategia nazionale aree interne, che tocca oggi oltre mille Comuni e che va resa strutturale come già previsto nelle linee guida del Recovery Fund. Questo stanziamento a 3.101 Enti risponde in pieno e attua quanto scritto nella legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni. E cioé che i nostri piccoli commercianti e le imprese hanno nei territori un ruolo sociale oltre che economico. Lo Stato deve intervenire, interviene oggi tramite gli Enti locali per restituire competitività e generare coesione. Lavoreremo con gli Enti che lo desiderano per rendere questo contributo alle imprese capace di essere leva di sviluppo, sia tramite le esistenti sia per le nuove imprese. Questo stanziamento deve essere utilizzato per rigenerare territori e renderli più competitivi, più forti, riducendo le sperequazioni e i sovracosti strutturali. Non smetteremo poi di lavorare sul piano culturale. ‘Compra in valle, il tuo paese vivrà‘ è il claim dell’impegno di Uncem con i Comuni. Questi 210 milioni sono un passo importantissimo verso crescita e inclusione”.