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“Abbiamo denunciato da tempo, come Uncem, che la chiusura delle banche incide sulla qualità dei servizi, della vita nei paesi. 700 mila persone, in Campania, vivono in Comuni sprovvisti del sportello. Le banche grandi chiudono e se ne vanno, sbattendo la porta in faccia ai Sindaci e alle comunità. Non è accettabile. Abbiamo lavorato benissimo come Uncem con Poste Italiane, per riattivare i servizi bancari dopo che dieci anni fa, Poste voleva chiudere gli uffici. Ora, con il Progetto Polis vengono potenziati. È decisivo. Come è da valorizzare il ruolo delle BCC. Credito e cooperazione, marciano insieme. La politica non sempre se ne è accorta, di questa terza via, tra Stato e Mercato, la comunità appunto, per dirla con l’economista Rajan. Ci crediamo moltissimo. Uncem è comunità, i Comuni sono comunità. I territori hanno bisogno di comunità. Pensiamo alle nostre grandi e preziose Comunità montane. Le banche fanno credito, servizi, se sono comunità. E così le BCC. Oggi vanno potenziate con l’impegno di tutti. Noi nel Cilento ne abbiamo una che si chiama come il nostro Comune Aquara, e tante altre con i nomi dei luoghi, dei paesi. Anche questo è attaccamento ai territori. Logica di interazione. Che fa bene. Studi inglesi ci dicono che dove vi è una banca di credito cooperativo, aumenta il credito alle imprese, migliora il tessuto imprenditoriale ed economico. Teniamolo ben presente. Noi Comuni, Sindaci e Amministratori lo sappiamo. Tutti lavoriamo per soluzioni alla crisi economica, che le banche non possono e devono ignorare. Andandosene, i grandi gruppi scavalcano le comunità. Non è più accettabile e la Politica, le Istituzioni devono finalmente intervenire ascoltando il grido di allarme Uncem”.

Lo afferma Vincenzo Luciano, Vicepresidente nazionale Uncem e Presidente Uncem Campania.