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Dieci anni fa, Eusalp nasceva con i migliori auspici della Commissione Europea. “Non tutto nella Strategia macroregionale alpina è stato efficace – commenta Marco Bussone, Presidente Uncem – Occorre cambiare rotta. Mettere le montagne al centro della Coesione europea. I piccoli Comuni fondamentali nel legame con le città, per generare perequazione e superare fragilità. La coesione è questa. L’Europa può avere in queste strategie elementi di rilancio”.

L’approvazione, da parte della Commissione Europea, del piano d’azione per la Strategia macroregionale alpina costituiva nel 2015 un grande risultato. Per la prima volta, l’Europa riconosceva sia la soggettività delle Alpi come serbatoio ecosistemico naturale, e come ambito nel quale attuare politiche specifiche. È stato un risultato al quale l’Italia ha lavorato per anni, sia a livello parlamentare e governativo che a livello regionale e degli Enti locali, e premia le idee e le proposte che in questi anni abbiamo messo come Uncem sul tavolo. L’Italia è il più grande Stato alpino, anche se talvolta se ne dimentica, ed Eusalp poteva essere un grande banco di prova per attuare politiche specifiche per questi territori.
Il piano di Eusalp coinvolge una popolazione complessiva di 70 milioni di abitanti suddivisi tra 48 Regioni, tra cui Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Provincie autonome di Trento e Bolzano e Friuli Venezia Giulia. Ricerca e innovazione, sostegno alle Pmi, mobilita’, turismo, tutela ambientale e gestione delle risorse energetiche sono le priorità fissate per la cooperazione comune. L’obiettivo della Strategia messa a punto dall’Ue è quello di rafforzare la solidarietà già esistente nelle regioni alpine che vantano una lunga tradizione in fatto di cooperazione e una serie di reti e associazioni già collaudate. Lo ribadiamo come Uncem, come fatto nel 2015: abbiamo pertanto bisogno di una leadership politica forte e del coinvolgimento attivo di tutti i partner regionali e nazionali per sfruttare pienamente il potenziale di questa strategia”.

“Su Eusalp molti pezzi di politica ci hanno creduto poco – sottolinea Bussone – Abbiamo bisogno di cambiare rotta. L’Europa riparte dai territori, dagli Enti locali, dal sistema delle Autonomie. Non per avere più finanziamenti, bensì per una coesione politico-istituzionale necessaria, che fa bene alle montagne europee”