STATI GENERALI DELLA MONTAGNA, GLI IMPEGNI DI GOVERNO E PARLAMENTO. ORA CONCRETEZZA E TEMPI CERTI. UNCEM IN AZIONE PER SUPPORTO OPERATIVO AI COMUNI E AGLI ENTI TERRITORIALI MONTANI
Sono molto interessanti gli impegni che Governo e molti Parlamentari hanno assunto venerdi e sabato a Roccaraso, nella tappa appenninica degli Stati generali della Montagna. I Ministri Pisano, Boccia, Provenzano hanno messo sul tavolo una serie di urgenze che ora richiedono concretezza e tempi certi. Al Governo li ha chiesti Uncem, con il Presidente Marco Bussone – insieme ai Presidenti di Uncem Abruzzo Antonio Innaurato e Uncem Lazio Achille Bellucci, presenti a Roccaraso, dove il Sindaco Francesco Di Donato è stato perfetto nell’organizzazione, con la sua Amministrazione. “Siamo stati individuati per dare supporto ai Comuni e agli Enti montani – evidenzia Bussone – Occorre formarci rispetto alle novità già presenti nella legge sui piccoli Comuni, nella Strategia delle Green Communities, nel Testo unico forestale. Partiamo da qui e aggiungiamo elementi, come quelli elaborati a Roccaraso e presentati da Governo e Parlamentari”.
Questi gli impegni degli Stati generali della Montagna:
1- LA MONTAGNA NEL RECOVERY PLAN
Era il principale impegno, richiesto da Uncem, e le parole del ministro Francesco Boccia ne sono state il suggello vero. Montagna, aree interne e zone rurali sono un perno della nuova strategia di crescita dell’Italia, secondo le direttrici richieste dall’Uncem: Green economy, innovazione, sostenibilità, Smart economy.
2- NUOVO WELFARE PUBBLICO
Dietro lo slogan di Boccia “una ambulanza e un medico di base in ogni comune” c’è la volontà di ricostruire un nuovo welfare pubblico – a partire dalla sanità territoriale, come imparato dal covid19 – che colmino i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi. Comunità al centro con le “cooperative di comunità”, con le “comunità energetiche”, ad esempio. Affinchè le tante “buone pratiche” possano tradursi in politiche.
3- CAMBIAMENTI CLIMATICI E SPOPOLAMENTO ASSI CENTRALI
I due terreni sono il cuore della nuova politica montana che dobbiamo mettere in campo. I territori devono diventare resilienti, e tornare a ripopolarsi. Agricoltura e Turismo non sono scindibili per questo obiettivo.
4- LEGGE PICCOLI COMUNI CORNICE GIURIDICA
Non c’è bisogno di nuove, straordinarie leggi. Serve dare attuazione a quanto giù c’è , inserendolo nella cornice dei cicli istituzionali in atto (l’autonomia differenziata che a settembre arriverà in Parlamento) e utilizzando la legge sui piccoli Comuni come cornice giuridica sulla quale “appoggiare” l’applicazione del Recovery Plan per le montagne. Oggi siamo in una nuova stagione, nella quale lo Stato può vincorsi finanziamente molto di più nei confronti dei territori montani attraverso l’applicazione della legge 158/2017.
5- DEFINIZIONE DEI LEP CON SPECIFICITA’ MONTANA
In Italia di discute da 20 anni di come attuare il Titolo V della Costituzione, che prevede i “livelli essenziali delle prestazioni”. Troppo tempo si è perso. A settembre il governo girerà al Parlamento il disegno di legge, nel quale sarà scritto nero su bianco che questi livelli essenziali devono tener conto della peculiarità montagna come area di sovracosti strutturali permanenti che devono essere garantiti per il diritto di cittadinanza.
6-LE AZIENDE PUBBLICHE DEVONO INVESTIRE
Le aziende pubbliche (Enel, Eni, Anas, Ferrovie dello Stato, Rfi, Terna, ecc.) non devono più considerare il territorio come logica coloniale, ma devono cominciare a investire in montagna creando valore sociale e non solo finanziario, impegnando risorse e competenze per la transizione energetica ed ecologica. Questo vale guardando alla positiva esperienza fatta negli ultimi due anni con Poste Italiane, chiudendo storici conflitti e aprendo una nuova stagione. Quello è il modello. Che deve essere concreto e carico di investimenti, con una strategia chiara e stabile.
7- CONCESSIONI IDROELETTRICHE DA RIVISITARE
Sulle concessioni idroelettriche parte una fase nuova, sono da rivisitare attraverso il ristoro ai territori e gli investimenti da realizzare, come Uncem ha sempre chiesto a partire dal “diga day” del 2010.
8- RUOLO DEI COMUNI
Il Recovery Fund è la più grande azione di programmazione economica degli ultimi anni, e sui territori potrà essere applicato solo con l’azione fondamentali dei Comuni e il ruolo essenziale dei Sindaci. Va programmato nella logica della 158/2017 lo sviluppo locale, attribuendo ai Comuni associati la funzione operativa per lo sviluppo locale, evitando colli di imbuto statali o regionali.
9- I GIGANTI DEL WEB
Occorre prevedere un pagamento dell’uso delle reti immateriali da parte dei giganti del web, trovando in questo modo risorse per investimenti nelle aree deboli. Qui si innesta il lavoro su fiscalità differenziata, centri multiservizio, difesa del commercio di vicinato, contrasto alla desertificazione.
10- DIGITALIZZAZIONE
L’innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. In questo senso va il protocollo firmato tra il Governo, con il Ministero della Digitalizzazione, e Uncem per fare anche in questo caso dei Comuni il perno fondamentale. Vale già, in questa direzione, il prezioso lavoro che Uncem sta facendo sulle reti e sul contrasto al divario digitale insieme a Eolo, Tim, Poste, Anfov, Asstel.
“L’evento di Roccaraso deve trovare seguito in provvedimenti, risorse, norme – evidenzia ancora Bussone – Dieci anni fa o anche solo cinque, sarebbe stato impensabile tutto questo. Ora serve un’azione forte. La montagna è trasversale agli schieramenti, ai partiti. Deve vedere un fronte compatto e come Uncem siamo impegnati a costruirlo. Le comunità e i Sindaci hanno espresso a Roccaraso anche qualche disagio, la gravità di certi ritardi, la difficoltà a relazionarsi con le imprese. Prese d’atto e richieste di azione. Il Governo li ascolti, ha risposto. Ringrazio i Ministri e l’on. Enrico Borghi, Consigliere del Governo per la Montagna, per il lavoro che sta facendo. I Parlamentari, presenti e non, hanno fatto convergere da diverse parti politiche l’impegno a lavorare per tradurre in risultati gli impegni. Proseguiamo il lavoro”.
L’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – è l’organizzazione nazionale unitaria che da oltre 60 anni raggruppa e rappresenta i comuni interamente e parzialmente montani le comunità montane e le Unioni di comuni montani.