TELEFONIA MOBILE, UNCEM: SEGNALE DA GARANTIRE OVUNQUE. RISORSE PRESENTI IN PNRR E LEGGE DI BILANCIO
“È molto importante che il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo stamani, con logica ‘metromontana’ necessaria e in chiave di ‘Torino capitale delle Alpi’, affermi con forza che il segnale telefonico mobile sia da garantire ovunque. Bene, faccia con noi l’azione di lobby e guidi la mobilitazione per usare le risorse economiche disponibili per investimenti, eliminando burocrazia, nimby, ostacoli ai tralicci di Soprintendenze e quanti altri. In tutte le valli e in tutti i territori, in tutte le frazioni, a tutti i cittadini ovunque si trovino e risiedono, va garantito segnale. Anche per giusta e opportuna sicurezza pubblica. Uncem lo dice da dieci anni. E fa anche presente, ai Sindaci e agli Operatori, come al Governo e al Parlamento, che le risorse ci sono. Il PNNR prevede con il Piano ‘Italia 1Giga’ 3,45 miliardi di euro per collegare alle reti fisse 6,7 milioni di cittadini, e prevede con il ‘Piano Italia 5G’ di collegare con fibra ottica le torri di trasmissione e insediare nuove torri per ritetitori di telefonia mobile, stazioni radio-base, per dare copertura a 475 Comuni montani italiani. Ma non solo. Saranno pochi, ma 1,5 milioni di euro per nuovi tralicci, sono disponibili da due anni, e non spesi finora. Manca il piano operativo del Ministero competente. Come Uncem abbiamo infatti ottenuto il comma 1-bis dell’articolo 35 della legge di bilancio 2020 che stanzia 1,5 milioni di euro per finanziare nuovi tralicci per la telefonia mobile. Spendiamoli. Partiamo da qui. Il modello è quello di Regione Emilia-Romagna. Che ha chiesto due anni fa a Uncem e a Lepida di lavorare per realizzare nuovi impianti di trasmissione di segnale per la telefonia nelle valli appenniniche. E funziona. Ha messo proprie risorse. Risolto problemi. Si investono fondi pubblici laddove gli operatori privati non arrivano. Lo Stato fa lo Stato. Quel milione e mezzo disponibile è primo concreto un segnale. Va speso. E le Regioni devono mettere risorse per la telefonia mobile e i segnali nei loro FESR. Altri fondi si devono trovare nell’FSC nazionale e ci lavoriamo con il Ministro Fitto. Perché, dall’ultima mappatura Uncem, sono 2.495 le aree italiane senza segnale. Il dossier Uncem lo presenteremo nei prossimi giorni al Sottosegretario Butti. Chiedendogli di spendere le risorse disponibili. E risolvere una volta per tutte l’emergenza delle emergenze, il digital divide in Italia”.
Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.