UNCEM IN AUDIZIONE IN REGIONE TOSCANA SU MONTAGNA E FUTURO DEI TERRITORI. BUSSONE: LAVORIAMO INSIEME PER RAFFORZARE IL SISTEMA ISTITUZIONALE E PER DARE NUOVI SERVIZI ALLE COMUNITA’
Uncem in audizione in Regione Toscana, sul futuro delle aree montane e sull’assetto degli Enti locali dell’Appennino. In Commissione Aree interne, presieduta da Marco Niccolai, è intervenuto il Presidente nazionale Marco Bussone. Il confronto era stato preparato con la Coordinatrice Uncem in Toscana, Camilla Bianchi, Sindaca di Fosdinovo, e con Raffaella Mariani, Sindaca di San Romano in Garfagnana, già Deputata e oggi componente dell’Esecutivo nazionale Uncem. L’incontro con i Consiglieri regionali a Firenze è stato importante per rilanciare l’impegno della Regione per le politiche della Montagna, non senza un’azione più incisiva nazionale.
“Ringrazio Marco Niccolai e tutti i Consiglieri regionali per l’impegno – evidenzia il Presidente Bussone – Ho accolto l’invito come Uncem in primis per ribadire l’impegno della Toscana, virtuosa sulle politiche per la montagna. Uncem c’è e fa la sua parte. Abbiamo precise idee e percorsi, iniziative e dossier di lavoro. Per la Regione e con i Sindaci. Con tutte le forze politiche, economiche, sindacali, istituzionali. Noi abbiamo bisogno di definire un percorso virtuoso per l’Appennino, che parta proprio da Toscana ed Emilia-Romagna. Per questo ho proposto in Commissione parta da qui una azione congiunta di tutte le Assemblee legislative regionali appenniniche, dalla Liguria alla Calabria. Per dire come si vive e quali sono i servizi nell’Appennino che affronta la crisi climatica e demografica. Abbiamo ragionato sul futuro della Strategia delle Green Communities e della Strategia Aree interne. Oggi la SNAI è finita, a livello romano, nella palude della burocrazia. Grave. E le Regioni devono insieme muoversi per toglierla dalle secche. SNAI e Green Communities sono complementari. La Toscana ci crede con Uncem. Non servono tanto dei nuovi disegni di legge nazionali sulla montagna, abbiamo convenuto, quanto invece politiche vere. Tagliare le scuole nei Comuni piccoli non ha senso. Serve piuttosto riorganizzare complessivamente l’offerta formativa. E su questo le Regioni insieme possono fare molto per le aree montane”. Non servono manco un po’ di risorse economiche che la Regione dà a qualche soggetto che si sostituisce agli Enti locali. Occorre agire sui servizi ecosistemici ambientali, sulla decarbonizzazione, sulla Strategia forestale: la Toscana sceglie le Politiche per la montagna, il dialogo con chi, come Uncem, sa cosa vogliono i territori.
Tema centrale del lavoro in Commissione è stato l’organizzazione del sistema istituzionale. Anche in Toscana. Senza Enti montani solidi, si va poco lontano. “La Toscana ha un buon sistema di Unioni montane di Comuni – prosegue Marco Bussone – Non così l’Umbria ad esempio. La Toscana ha investito ma ha bisogno di una cornice normativa sulle Unioni di Comuni, sulle Unioni montane che sia più solida a livello nazionale. Le Unioni sono antidoto all’IO e al municipalismo esasperato che piace ad alcuni, ma che serve a niente. Anzi, fa bene a chi vuole dividere. Municipalismo del PNRR ad esempio, che distrugge i Comuni. Occorrono norme nazionali per rafforzare le Unioni, per renderle solide, forti, capaci di generare sviluppo, di riorganizzare la PA, di dare servizi alle comunità, diritti di cittadinanza, scuole trasporti, sanità. La Toscana, grazie anche alla apposita Commissione consigliare, può imporre un nuovo percorso, che faccia bene a tutto il Paese. Uncem è a fianco della Regione, con tutte le forze politiche”