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“Nel percorso che il Decreto Rilancio farà nelle Aule parlamentari, vogliamo sperare che le Montagne trovino più spazio nei provvedimenti previsti. Su 55 miliardi di euro, vi sono al momento solo 120 milioni di euro in tre anni per le aree interne. È positivo perché si tratta di fondi per le imprese, da sommare a quelli già stanziati sulla legge di bilancio 2020. Ma occorre stabilire efficaci criteri di riparto, che al momento non ci sono. Bisogna fare molto di più!”

Lo affermano Marco Bussone e Alberto Mazzoleni, Presidente e Vicepresidente di Uncem.

“C’è un percorso parlamentare complesso di esame del Decreto – evidenziano – che permetterrà ancora di fare emendamenti, con uno spazio quasi di un miliardo per nuovi interventi. In queste risorse devono trovare posto le ‘Zone economiche speciali’, le Zes per le aree più colpite dall’emergenza covid-19. Devono trovare spazio premialità ad esempio sulle indennità di ristoro per le imprese nelle zone montane. Così come serve un’equa distribuzione delle risorse ai Comuni, 4 miliardi previsti. Si deve tenere conto dei più piccoli partendo da una base minima di risorse assegnate. La peculiarità dei territori montani appenninici e alpini deve essere riconosciuta anche nei capitoli del turismo, con il sostegno alle imprese dal capitolo che oggi vede previsti 3 miliardi e 200 milioni di euro. Il Mibact non guardi solo alle città grandi e ai musei, ma punti sui borghi e sui territori anche con percorsi di sostengo alle pubbliche amministrazioni che insieme definiscono azioni di promozione territoriale in vista di estate e stagione invernale. Questo vale anche per i fondi smart. I Parlamentari propongano, e il Governo promuova, azioni per il superamento del divario digitale, come l’aumento di fondi per tralicci per la telefonia mobile che già erano, pochissimi, sulla legge di bilancio 2020”.

“Serve un segnale chiaro sulla montagna – precisano Presidente e Vicepresidente di Uncem – serve un’azione per i territori e per le comunità. Fiscalità e premialità sono i due assi sui quali chiediamo ai Parlamentari di lavorare con la nostra Associazione”.