GIORNATA DEGLI ALBERI, UNCEM: PIANTARE DOVE SI PUO’, PIANIFICARE E GESTIRE DOVE SI DEVE
La Giornata degli Alberi a Uncem dice una cosa: che occorre piantare nuovi alberi dove si può, in particolare nelle zone urbane, nelle città. Che si deve qui essere protagonisti della transizione ecologica, in prima battuta diminuendo emissioni di Co2 e dispersioni di energia. Evitando di sparare numeri a caso di nuovi alberi, che manco ci sono nei vivai forestali. Piantare alberi in città e dove serve, vuol dire lavorare per avere piantine, materiale da moltiplicazione in gergo, che oggi non esiste se non in numeri molto molto ridotti. Parallelamente, la Giornata degli Alberi ci dice che dobbiamo pianificare e gestire bene 11 milioni di ettari di bosco italiani, come scrive la Strategia forestale nazionale, perlopiù nelle zone montane del Paese. Qui gli alberi ci sono, e sono pure tanti, direi troppi. Troppi perché il bosco di invasione, che ha occupato il prato e raggiunto case e paesi, non è un bene, neanche paesaggistico. E quando un versante è troppo carico, non gestito, non pianificato, abbandonato, aumenta i suoi rischi diminuendo le funzioni protettive ed ecosistemiche ambientali. Occorre dunque pensare prima di dire che ovunque si possono piantare nuovi alberi. Sapere quel che si dice e perché. Sapere dove farlo e avere ben chiaro che per farlo in città, nelle zone periurbane, al di là di una certa faciloneria e ideologia, piantare alberi si accompagna a un cambio di paradigma e a una assunzione di responsabilità su emissioni e ruolo delle attività antropiche in questa fase di crisi climatica.