IL LAVORO E LA MONTAGNA. PERCORSI NUOVI E CONSOLIDATA ESPERIENZA. UNCEM: SETTORE PRIMARIO CENTRALE, AGRICOLTURA E INNOVAZIONE PILASTRI DELLO SVILUPPO. ORA SGRAVI
Il lavoro in Montagna è prima di tutto presidio del territorio. Senza lavoro c’è abbandono e spopolamento. Lavoro è servizi e diritti di cittadinanza. Sono paralleli, intrecciati e decisivi. Uncem lo dice da sempre: non bastano smart-worker. Sono importanti, l’innovazione è decisiva, ma non solo per telelavoristi. Che potranno arrivare – con adeguate politiche e sinergie con imprese – ma occorre puntare molto su agricoltura e zootecnia, sostenuti da una PAC europea totalmente diversa dall’attuale. Che ha puntato tutto su grandi imprese, su benessere animale delle aziende maggiori e non invece sul supporto ai piccoli e determinati – ci raccontano Slow Food e Legambiente – “resistenti” caseari, ovvero allevatori stanziali che tengono in vita i versanti. “Servono nuove politiche per il lavoro, che passano dai fondi della coesione e dalla nuova PAC dopo il 2027 che Commissione e Parlamento UE devono elaborare. Un grande tema anche verso le elezioni del 9 giugno – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Si parla d’altro invece. L’ultimo decreto Coesione varato dal Governo interviene sul mezzogiorno ma non sulle aree interne e montane di tutto il Paese. Gli sgravi e i provvedimenti per le assunzioni non possono essere solo per il sud. Perché le sperequazioni e le disuguaglianze crescono, ovunque, in tutt’Italia non solo al sud, in molti Paesi UE, tra aree rurali e montane a confronto con aree urbane. Ecco perché nella Giorno ‘simbolo’ dei Lavoratori e del Lavoro, con la loro ‘Festa’ storica e a prova di futuro, ribadiamo come Uncem la necessità di politiche che incentivino il lavoro che nella montagna c’è e che può nascere. Penso ai grandi distretti, dall’occhialeria agordina all’Appennino virtuoso che rinasce nei Crateri con le imprese storiche vincenti che innovano. Pensiamo a misure rafforzate per chi crea lavoro o l’ha creato nelle zone montane. Per chi c’è e chi arriva. Manifattura di tutti i settori, innovazione, agricoltura e allevamento, che portano poi a flussi turistici. Ma non c’è turismo senza felicità degli abitanti e senza comunità. Comunità vuol dire Politiche per il lavoro e per i servizi, intrecciate”.
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Tantissime le Storie di impresa. Che Uncem raccoglie e rilancia.
Come avevamo già fatto il 1° maggio 2023, torniamo a raccontare alcune belle Storie di imprenditori delle valli appenniniche e alpine. Eccole.
Apicoltura Valle del Lucido di Claudia Scortegagna e Maximilian Fiegel, a Marciaso in Comune di Fosdinovo (MS) oggi Lunezia: un’azienda apistica toscana che produce miele biologico tra la Lunigiana e la bassa Liguria. Produce e vende esclusivamente il miele da zone incontaminate e biologico. Nell’azienda si allevano api, si produce e confeziona il miele nel laboratorio di apicoltura a Fivizzano. Il miele è certificato Bioagricert: un miele sicuro oltre che buono. Apicoltura Valle del Lucido ha anche una linea di prodotti cosmetici con all’interno principi attivi autoprodotti, dei cosmetici ipoallergeni e cruelty free, della linea Lunezia Cosmetics.
Nomad Rafting e Outdoor Sport nasce nel 2014 dalla decennale esperienza nel settore degli sport outdoor e dalla passione di Stefano Gaffi, Maria Delle Grotti e di alcuni collaboratori. Il centro ha sede a Vallo di Nera (PG) accanto al fiume Nera. Propone attività fluviali e a terra per tutte le età, modi divertenti per vivere la natura, in piena sicurezza e sotto il costante controllo di guide esperte. Rafting, canoa-kayak, canyoning, tiro con l’arco, mountain bike, quad, climbing, orienteering e percorsi avventura, inseriti nel contesto ambientale incontaminato e suggestivo della Valnerina, terra ricca di bellezze naturali, culturali e gastronomiche.
Gli “Alti Sapori”, di Luca e Loreto Beniamino, due giovani che hanno ripreso a coltivare l’antica lenticchia (miccola) di Capracotta e i legumi e i cereali in via di estinzione (ceci, fagioli, cicerchie). Hanno salvato le vecchie cultivar e ripreso a seminare con coraggio a quote che vanno dai 1400 fino a oltre 1600 metri di altitudine con successo. Un bell’esempio di agricoltura eroica e di resistenza. Oggi gestiscono a Capracotta un’affermata azienda che produce anche conserve di erbe del territorio, dal tarassaco, all’aglio orsino, agli orapi.
Valentino Bonomi dell’Agriturismo San Faustino Ceto si è laureato all’Università di Edolo (Polo formativo per la Montagna) ha deciso di diventare allevatore di capre. L’azienda, che si trova in Valle Camonica, nei primi anni si specializza nell’allevamento biologico di Capre Bionde dell’Adamello per la produzione di formaggi. Con gli anni, Valentino e sua moglie hanno ampliato l’offerta e oggi producono formaggi di latte vaccino e di capra, allevano maiali per la produzione di insaccati, coltivano piccoli frutti e cereali minori di montagna come la segale
La Valle Anzasca sono poco più di 2000 abitanti distribuiti in una trentina di chilometri di valle in cinque Comuni dell’Alto Piemonte. Non solo turismo. Senza agricoltura non c’è paesaggio e non c’è turismo. Le aziende agricole in Valle si contano sulle mani, piccoli allevamenti come quello di Walter Pozzoli, giovane che ha puntato tutto sulle capre, o l’azienda agricola Valle Olocchia di Simone Roadici che diversifica le proposte tra allevamento di maiali “Nero del Rosa” e coltivazioni di frutta, per poi passare ai produttori di miele come Gatti Teresita e alle Aziende legate alla selvicoltura come Alain Sandretti che commercializza legname sul territorio. La bottega di Omar produce e vende insaccati con le carni locali. Tra gli artigiani, Stefano Garbagni, Vittone Fabrizio, Cigalotti Luciano, falegnami che con i loro laboratori creano ancora oggetti classici legati alla storia del territorio come ad esempio la sedia “anzaschina” e si adoperano a lavorare nelle ristrutturazioni di baite insieme ai piccoli artigiani edili, idraulici ed elettricisti.
A Roccasparvera (CN) c’è la Panetteria La Fame. Tre giovani con un sogno, sei anni fa: riaprire il forno storico del paese. Oggi ci sono sei persone che vi lavorano, il forno è stato recuperato ed è un punto di incontro per il paese con punto vendita e consumazione anche di prodotti da forno cucinati da loro.
La Cooperativa di Comunità l’Alveare è un modello. Nasce a Tufillo nell’aprile 2018 dalla volontà di alcuni cittadini di unirsi per lavorare insieme alla riqualificazione del borgo. Ci troviamo nel basso Abruzzo, a una ventina di chilometri dal mare Adriatico, immersi nel verde dei boschi, con alle spalle il contorno delle colline dell’alto vastese e le maestose cime della Maiella. Il fiume Trigno che scorre ai piedi del colle di Tufillo divide la regione Abruzzo da quella molisana. L’obiettivo che la cooperativa si è proposta di raggiungere è quello di rivalorizzare il proprio territorio, prendendosene cura e dando nuovamente vigore ad un borgo vitale e ospitale, dove sia i cittadini di Tufillo, sia chi è solo di passaggio, possano godere al meglio della bellezza e della tranquillità di questo posto. “Non abbiamo la bacchetta magica, ma forse qualche ricetta segreta sì: la formula che funziona meglio è quella della cooperazione”.
in Langa Astigiana (AT) la Robiola di Roccaverano ha dato opportunità di lavoro a molti giovani. Resistenti. Tra questi Loredana Dotta che prosegue l’attività di famiglia con impegno e lungimiranza. E a Montabone Francesca Ciocca che è avvocato e lavora nell’azienda agricola di famiglia che produce nocciole e uva.
In montagna i limiti possono essere trasformati in opportunità e ai problemi è possibile trovare una soluzione: servono impegno, determinazione e ingegno. La storia lo insegna ed è quella di Webtek, agenzia web e creativa con sede operativa a Poggiridenti, un piccolo comune rurale della Valtellina, in Lombardia. È qui che ha sede l’impresa guidata dal giovane Emanuele Piasini, inaugurata nel 2008 nel garage di casa ed ora con più di 80 collaboratori, che si occupa di marketing, comunicazione e nuove tecnologie informatiche.
Malga Cercenedo nel cuore del Cansiglio. È una malga di proprietà del Comune di Cordignano nel territorio del comune di Caneva a confine con il comune di Fregona.
Cresce lo Zafferano dei Greci, neoazienda agricola biologica, condotta da due donne, che produce zafferano in una frazione di Sassoferrato (Provincia di Ancona), Cantarino.
Diego Castagneri e Maria Cristina Golfetto, marito e moglie, il primo artigiano edile e lei titolare di un negozio ad Ala di Stura, oltre a questo da qualche mese hanno comprato e gestiscono il ristorante Bricco al Pian della Mussa. È il pianoro delle poco oltre Balme, dove la famiglia Brero sta aprendo, a 1500 metri, una birreria annessa al birrificio, tra i più alti d’Europa.
Priska Novarese e la giovanissima sorella Giulia stanno investendo su Pragelato e Pourrieres di Usseaux (TO) con attività legate a esperienze di qualità tra ospitalità di albergo diffuso e ristorazione. Storie vive. Come quella della famiglia capeggiata dal giovane Alex Challier, 31 anni di Balboutet, che ha un’impresa agricola strutturata e tutta familiare e presiede il consorzio del formaggio Pleisentif.