Seguici su:

Piu’ fondi, piu’ attenzioni, progettualita’ e strategie a lungo termine: sono i requisiti per far ripartire le nostre montagne.

Nasce il tavolo tecnico scientifico nazionale per l’attuazione della strategia per la montagna, su iniziativa del ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie. “Abbiamo deciso di istituire stabilmente, presso questo ministero, un tavolo tecnico scientifico sulla montagna, in un’ottica multidisciplinare con il fine di mettere a terra la proposta di legge nazionale sulla montagna in grado di supportare l’elaborazione di una strategia nazionale. Faranno parte di questo tavolo esperti, ricercatori, diverse associazioni, da quella dei maestri nazionali di sci, al club alpino italiano, sara’ fondamentale il confronto con tutti i territori a partire dalla Conferenza delle Regioni, dell’Anci, dell’Upi – ha detto la ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini -. C’e’ la volonta’ di incrementare i fondi a disposizione e poi serve una progettualita’, lo dobbiamo a questi territori che rappresentato il 40% dei comuni nazionali, serve non solo un aumento delle risorse ma fare uno sforzo progettuale con una riduzione dei tempi nella distribuzione delle risorse. Apriamo una stagione di opportunita’ che produca crescita, sviluppo, posti di lavoro, e’ importante andare oltre la stagione degli stati generali della montagna”.

Il ministro ha ricordato che per la montagna “questo governo ha gia’ preso provvedimento importanti, a partire dei decreti ristori, dedicando alla montagna 800 milioni di euro, non e’ un’attenzione casuale, di montagna si parla solo riguardo la sua funzione turistica , ma sono 8 milioni gli italiani che ci vivono stabilmente. E’ poi nostro compito intervenire per fermare il processo di spopolamento e anche all’interno del Pnrr quello della montagna e’ un tema centrale: noi siamo riusciti ad inserire nel piano questo tema attraverso le green comunities, 140 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile e la resilienza dei territori rurali e di montagna”. Gelmini ha spiegato che i piani includeranno alcune tematiche che vanno dalla produzione di energia da fonti rinnovabili locali all’efficienza energetica, allo sviluppo sostenibile, alle attivita’ produttive di sviluppo, al modello di azienda agricola sostenibile. “In tre mesi abbiamo mobilitato per la montagna circa un miliardo di euro , 800 milioni per i ristori, 140 dal Pnrr, 30 milioni dai fondi per la montagna”, ha concluso.

Il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha definito un passo importante “istituire stabilmente presso questo ministero un tavolo tecnico scientifico per la montagna. E’ cambiato l’approccio, lo sviluppo della montagna permette lo sviluppo di tutto il paese. E’ cambiata la prospettiva. e’ chiaro che il lavoro, la vita in montagna hanno delle necessita’ diverse rispetto alle altre zone di territorio: servono politiche specifiche, non puo’ essere sconveniente vivere in montagna, e penso alla parte che riguarda l’energia, l’approvvigionamento, e dall’altra parte si devono sfruttare le opportunita’ che non sono solo legate al turismo, pensiamo allo sviluppo sostenibile legato all’agricoltura”. Per Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, sono tre i temi fondamentali da affrontare quando si parla di montagna: “Risorse, oggi avere quasi un miliardo e’ qualcosa di importante. Con la creazione di questo tavolo, attraverso il confronto e la collaborazione si possono affrontare al meglio questi temi, arrivare ad una legge nazionale per la montagna, una legge molto attesa dai territori e dalle amministrazioni. Per la prima volta abbiamo delle risorse cospicue e il tema dello spopolamento oggi piu’ che mai deve essere affrontato soprattutto per i giovani, oggi dobbiamo investire sui giovani, poi c’e’ il tema del dissesto, altro tema centrale”.

Marco Bussone, presidente dell’Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunita’ ed enti montani) chiede di intervenire su norme gia’ esistenti: “Serve una piena attuazione della legge che riguarda i piccoli comuni, del testo unico forestale, della legge sulla green economy. Noi abbiamo avuto nel Pnrr 42 miliardi che riguardano i territori rurali, montani, su questo dobbiamo lavorare con i sindaci, si deve essere capaci di definire dei percorsi di sviluppo, lavorare per unire e sincronizzare meglio le strategie”.