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La chiusura per lavori del Tunnel Monte Bianco, il prolungamento dei lavori al Tenda, la mancanza di una rete viaria efficace verso i valichi alpini, il blocco del Gottardo e il contingentamento dei mezzi pesanti al Brennero in Austria, sposteranno grande traffico in Val di Susa. Ma il territorio chiede certezze di numeri, garanzie, e non sta certo a guardare. L’autostrada A32, perennemente interessata da lavori, non aiuta la sicurezza dei viaggiatori, gli spostamenti dei residenti, il turismo.

Se ne parlerà sabato pomeriggio, 2 settembre alle ore 16, all’Ecomuseo di Moncenisio (TO), in un incontro pubblico promosso dal Sindaco Mauro Carena, con Uncem. Sono invitati tutti i Sindaci, gli Amministratori locali, i Cittadini, le Associazioni locali, i Sindacati, i rappresentanti dei partiti politici, i Parlamentari e i Consiglieri regionali.
Il Piemonte ha bisogno di moderne infrastrutture per “passaggi a nord-ovest” più intelligenti e smart. Il blocco oggi, causa frane sul versante francese, della linea ferroviaria Milano-Torino-Lione-Parigi rappresenta un ulteriore problema per i territori. Anche il Terzo Valico, tra Sempione, Genova e Milano, non dovrà escludere il nodo Torinese, che va [ma non solo] verso Lione attraverso Susa, poi Moncenisio e Monginevro. E va verso Nizza attraverso le Alpi Marittime. Senza reti, l’isolamento è un forte rischio che non vogliamo correre. Le Montagne sono vettori di unione, con la Francia in primis, ma affinché le Alpi siano cerniera e non barriera, servono infrastrutture, investimenti, che tengano ben presenti i paesi attraversati, le persone che ci vivono, l’economia locale. Flussi e piattaforme da costruire e rigenerare. Includendo sempre le comunità delle Alpi. Il punto sabato pomeriggio a Moncenisio.

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“C’è qualcuno che ha perso il buon senso. Quello che avrebbe permesso, nelle ultime 48 ore, di decidere, istituzioni nazionali e regionali compatte, per un rinvio dei lavori al Monte Bianco. Invece il tunnel chiuderà. Non è un problema politico. È un problema di buon senso. Di non capire che con la Maurienne spaccata da una frana, grande frana, il Bianco rappresenta oggi lo snodo dell’Italia verso l’Europa. Stanti anche i problemi al Brennero e le difficoltà dell’Austria nell’impostare una seria politica di transiti alpini. Occorre rinviare i lavori al bianco di un mese. E accelerare i lavori alla TAV, programmando anche una seconda canna del Bianco. Ma con urgenza rinviare i lavori del Bianco. Peraltro non si sta parlando dell’intasamento dei passi alpini, dal Maddalena al Monginevro e al Moncenisio. Intasati. Con la viabilità secondaria distrutta dalla mancanza di buon senso. Fanno bene i Sindaci a mobilitarsi. Ne parliamo sabato pomeriggio a Moncenisio”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. [30 agosto 2023 – ore 13]

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“Nel 2014 con il convegno ‘Passaggi a sud-ovest’ a Cuneo, replicato nel 2017, Uncem con il Presidente Lido Riba e l’amico Franco Revelli, con molti Sindaci come Giorgio Ferraris e Mario Bertoldi, dicevano prima di tutti che senza adeguati transiti alpini i problemi non sarebbero stati solo delle montagne, bensì dell’Italia. Non profeti, ci mancherebbe. Ma è esattamente quanto sta accadendo. Quanto succede in queste ore ci riporta a quella mobilitazione di Uncem. Mai interrotta. Ricordo bene Lido che parlava, lo ha sempre fatto con forza a partire dalla Asti-Cuneo in progettazione, di transiti ferroviari e viari nei tunnel, mai completati del tutto, mai efficaci, mai programmati quando progettati, ma anche del problema sui Colli, sui passi delle Alpi verso l’Europa. Quelli di cui non si parla in queste ore. Ci piacerebbe ne parlassero anche associazioni di categoria delle nostre strade di valle. Invece niente. Si parla del Bianco, del tunnel che non vedrà, stupidamente, rinvio dei lavori. Ma non di altro. Certamente problematico. Come dll’Armo-Cantarana non fatto, il Tenda fermo e incerto nei tempi, dal Maddalena con la circonvallazione di Demonte fermata da stupidità burocratica di qualcuno, per colpa di qualche storica vestigia che si è scoperta per caso tre anni fa, sino al Monginevro e al Moncenisio, come il San Bernardo, che non potranno di certo, nei prossimi giorni, fino a quando non arriverà la neve e il rischio valanghe, assorbire il traffico dei trafori chiusi e del blocco per frana della Maurienne. Possiamo dire che avevamo ragione a chiedere programmazione. Dieci anni di mobilitazioni e proposte. E richiesta di buon senso. Lo stesso che serve oggi insieme con gli investimenti, tanti, per realizzare tav ferroviaria con il tunnel di base in Val di Susa, un efficace Tenda, l’Armo-Cantarana, una seria ferrovia verso Nizza e Ventimiglia, la seconda canna del Bianco. Solo così le Alpi possono essere ancora cerniera”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. [30 agosto 2023 – ore 15]

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“Notiamo con amarezza che la drammatica situazione della viabilità internazionale, attraverso i valichi e trafori alpini, Monte Bianco e Fréjus in conseguenza dei noti accadimenti di queste ore, ha suscitato un rinnovato interesse dei responsabili nazionali Italiani e Francesi sulla necessità strategica di affrontare con determinazione il problema dei colllegamenti Italia/ Francia ed in particolare sulla necessità della costruzione della doppia canna al Tunnel del Monte Bianco. In Italia si fa un gran parlare di infrastrutturare il Paese con opere pubbliche nuove ed efficaci, come la probabile costruzione del ponte sullo stretto e non si affrontano le problematiche di nodi cruciali come il Tunnel del Monte Bianco, Il Tunnel del Gran San Bernardo e la transabilità attraverso le Alpi piemontesi. La Francia, tentenna sui finanziamenti sui tunnel ferroviari internazionali e lascia lanquire la questione Monte Bianco . I trasporti sono, per definizione, un sistema edidente complesso di interrelazioni, lo si nota drammaticamente in in queste ore nella nostra Regione e nel nord ovest . Per questo è necessario affrontare con serietà le soluzioni trasportistiche attraverso le Alpi.
Le popolazioni delle nostre valli sono stufe di sopportare scelte scellerate, dettate da interessi economici o logiche vetero ambientaliste, lontane dalle nostre comunità, che peró determinano
ricadute importante sul nostro vivere quotidiano e sulle nostre fragili economie, in primis il turismo, il commercio e l’industria.
Il problema trasporti attraverso le Alpi, esiste da tempo e oggi guarda caso si percepisce a livello internazionale. Auspichiamo che questo interesse dei vari ministri e responsabili nazionali non sia affrontato solo con provvedimenti tampone, ma continui continui anche quando sarà passato questo momento di crisi. Come UNCEM ne parleremo
Sabato 2 settembre 2023 ore 16,00 a Moncenisio nel dibattito pubblico Passaggi a nord-ovest.

Lo afferma Jean Barocco, Consigliere nazionale Uncem. [30 agosto 2023 – ore 14]

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BLOCCO ALPINO TRA ITALIA E FRANCIA. BUSSONE (UNCEM): CON LA TAV FERROVIARIA. PROBLEMI NON CI SAREBBERO STATI. SOSPENDERE LAVORI AL MONTE BIANCO

“Con il tunnel di base del TAV, la frana in Maurienne non avrebbe bloccato i rapporti tra Italia e Francia. Ne parleremo sabato pomeriggio a Moncenisio. Anche di questo. E chiediamo con urgenza al MIT di intervenire per differire i lavori del Monte Bianco spostandoli a fine emergenza in Maurienne, che ha tempi indefiniti di risoluzione. La situazione è troppo grave e complessa, l’isolamento pericoloso per il Paese. I lavori al Bianco complicherebbero lo stato dei transiti. Le Alpi devono essere cerniera, come scritto nel Trattato del Quirinale, ma mai come oggi serve l’impegno politico di tutti. E di mettere da parte ideologie logiche conservatrici”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. [29 agosto 2023 – ore 20]

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