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Parte del Piemonte uno dei progetti più innovativi in Italia per la costruzione di filiere energetiche a partire dal bosco. Sostenbilità, conservazione del patrimonio, tutela delle foreste, riduzione delle emissioni, economia circolare, i pilastri del progetto LENO2022, finanziato della Regione Piemonte grazie al Programma di Sviluppo Rurale. Il progetto costituisce un’evoluzione del precedente “Legno Energia Nord-Ovest – Progetto di valorizzazione e promozione della filiera legno-energia”, sostenuto dalla Regione. L’intento è quello di partire dalla valorizzazione della filiera per affrontare concretamente le sfide che nei prossimi anni si porranno, in termini di sostenibilità, all’impiego dei biocombustibili legnosi da foresta. Lo scopo è far sì che questi combustibili possano continuare a costituire una componente rilevante del mix energetico, in Piemonte e nell’intero bacino padano, ma non come usi residuali e ambientalmente problematici, bensì come elemento moderno, efficiente e duraturo della futura bioeconomia di territorio.
Alla guida del progetto vi sono La Foresta Società Cooperativa di Susa, Replant, la start-up nata da un gruppo di ricerca del Politecnico di Torino, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel) e una lunga serie di partner istituzionali, pubblici e privati che lavorano a diversi livelli lungo la filiera legno. Formazione e informazione saranno due canali di lavoro importanti, anche verso giornalisti, media e poi scuole e imprese.
“L’obiettivo principale di LENO2022 è orientare la filiera legno-energia verso la piena sostenibilità, separando un impiego moderno, efficiente, locale e legale delle biomasse legnose da quell’area grigia in cui il consumo energetico del legno è sovente scivolato in seguito a decenni di attenzione carente e scarsa normazione di settore – spiegano Giorgio Talachini, alla guida di ‘La Foresta’ e Andrea Crocetta, ingegnere, coordinatore di Replant – Il primo approccio alle biomasse legnose è infatti perfettamente in grado di affrontare e dare risposte alle attuali criticità ambientali del bacino padano, garantendo economia territoriale e contrasto ai cambiamenti climatici, laddove lo status quo, difficilmente penetrabile dall’innovazione e dall’efficienza, è invece destinato a confliggere con la recente normativa sulla qualità dell’aria e, in ultimo, a soccombervi, sperperando una risorsa economica e una fonte rinnovabile facilmente disponibile”.

Il progetto intende proporre e validare tre nuovi modelli di intervento nel settore legno-energia, due in grado di offrire soluzione alle esigenze rapida di riduzione delle emissioni e di sostituzione massiva dei piccoli generatori domestici, il terzo capace di definire una via partecipativa, tecnicamente e economicamente corretta alla programmazione e realizzazione di nuovi impianti a cippato.

Fondamentale la collaborazione istituzionale, anche grazie e con Uncem, l’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. “LENO2022 – sottolinea Crocetta – intende offrire elementi di innovatività anche al settore pubblico, ai Comuni e alle Unioni montane del Piemonte e dell’Italia, in particolare per rendere integrato l’approccio alle biomasse legnose, in ottica di sostenibilità, adattamento ai cambiamenti climatici e circular e blue economy”.