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“Nelle Risoluzioni approvate nelle scorse ore alla Camera e al Senato in merito al Piano nazionale Ripresa e Resilienza per l’uso delle risorse del Next Generation UE, ho trovato molti riferimenti a temi che abbiamo sottoposto come Uncem ai Parlamentari e ancor prima al Governo all’interno della Conferenza interministeriale per gli Affari Europei. Mi riferisco alla green economy e alle aree interne, rendendo strutturale il Piano nazionale che sta intervenendo su 72 zone pilota italiane. Ma nelle Risoluzioni, oltre che nelle Commissioni parlamentari, è richiamata in diverse occasioni la montagna, la necessità con i 209 miliardi di euro per l’Italia di accorciare distanze e ridurre le sperequazioni. È quello che Uncem ha detto e oggi ripete. È urgente e necessario che la dimensione territoriale attraversi i diversi assi del Piano nazionale Ripresa e Resilienza. Le zone montane devono avere riserve di risorse su tutti gli assi, premialità nell’accesso ai fondi per i Comuni più piccoli che lavorano insieme e che presentino progetti per generare sviluppo e riorganizzare i servizi ai cittadini. Bene l’attuazione dei LEP, Livelli essenziali delle prestazioni. Bene sancire che la legge sui piccoli Comuni 158/2017 è la cornice operativa. Continuiamo a lavorare. Ringrazio a nome di tutta Uncem i Parlamentari che hanno agito politicamente affinché montagna e territori, recupero e rivitalizzazione dei borghi, Enti locali protagonisti ed economia verde, venissero compresi, evidenziati, tra gli indirizzi del PNRR”.

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.