Seguici su:

“È arrivato come l’uovo di Pasqua, la Colomba e la Pastiera. Il questionario SOSE è già nelle Pec dei Comuni. Decreto in Gazzetta Ufficiale. 36 pagine di dati da inserire, da compilare con grande attenzione istituzionale, e ben 83 pagine di istruzioni. Cose bellissime, Uncem non ha dubbi, per tutti i Comuni e per tutti gli Enti locali. Che dovranno compilare entro il 25 maggio. Altrimenti, trasferimenti azzerati. SOSE diventa SOGEI ma la sostanza non cambia. I dati richiesti si riferiscono al 2022. Tre anni fa. Chi se le ricorda? Han buona memoria Primi cittadini, Segretari e Dipendenti… E in molti Comuni, dove non c’è personale, e sono molti purtroppo, i Sindaci si sono già affidati a ditte esterne, retribuite, per la compilazione. Ma il dato vero è che quei dati richiesti, al 99% servono a niente. Lo diciamo con forza. O comunque lo Stato già li possiede e li ha già ottenuti da altri questionari, mappature, rilevazioni. Delle quali, chiediamo come Uncem una moratoria per i prossimi cinque anni. Questa roba del SOSE, oggi SOGEI, è inutile. Uncem lo dice con forza. Senza sorriso. Quali dati potranno mai essere cambiati, in un Comune di mille abitanti, oppure di 250, tra 2021 e 2022? Forse il numero di alberi? Forse i chilometri, metri, di strada asfaltata? Mi pare sia quantomai necessaria una riflessione su questo modo di un certo tipo di burocrazia romana di relazionarsi con gli Enti locali. Che è inutile e dannosa fatta con quaranta pagine di questionario. Che fa perdere tempo e qualche volta muove anche belle macchine di consulenti pagati. Di certo non è il questionario che agevola i rapporti sussidiari tra Stato centrale e Comuni. Qualcuno metterà anche dati a caso. Per carità, non si fa e non si deve fare. Ma al posto di pagare un consulente che lo compili, sarà poco istituzionale, ma è un forte rischio che SOGEI già SOSE ha sempre spinto a correre”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.