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Per i piccoli Comuni, la spesa per i segretari comunali sia posta a carico del bilancio del Ministero dell’interno“. È uno dei punti centrali della mozione votata ieri sera alla Camera dei Deputati, firmata da tutti i partiti, primo firmatario Camillo D’Alessandro, per “assumere iniziative urgenti per affrontare e gestire la grave carenza di Segretari comunali e, in particolare, a valutare con la massima urgenza un’iniziativa normativa che miri a superare e correggere le criticità del corso-concorso, attraverso una semplificazione e velocizzazione delle procedure selettive”. “Sono due richieste fatte da Uncem e Anci – precisa Marco Bussone, Presidente dell’Unione nazionale dei Comuni montani – perchè nei piccoli Comuni la situazione sta diventando insostenibile. Abbiamo scritto come Uncem a tutte le Prefetture. Questa mozione è il primo passo. Ora si intervenga con una correzione normativa ad hoc”.

Tra i punti inseriti nella mozione vi è la necessità, sancita dal Parlamento, di adottare iniziative per individuare, in via temporanea, figure che possano garantire la reggenza delle sedi vacanti sopperendo al perdurare della mancanza di Segretari comunali, da reperire tra personalità qualificate interne alla Pubblica amministrazione, in modalità tali da garantire l’effettiva copertura delle carenze e la continuità della prestazione, e tra coloro che abbiano svolto le funzioni di vice segretario comunale presso enti locali e siano in possesso dei titoli di studio richiesti dalla normativa. E ancora, il potenziamento degli organici dei Segretari comunali, anche attraverso la partecipazione al corso per gli attuali idonei, e prevedendo al contempo che i vice segretari comunali operino in costante raccordo con i soggetti titolari. Fondamentale lavorare a livello di ambito territoriale ottimale, di Unione di Comuni, per avere segretari in contesti territoriali omogenei che agiscano per più Comuni vicini. Punti sui quali Uncem auspica una celere risoluzione.