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“Mentre il film di Antonio Albanese e Virginia Raffaele sulle piccole scuole conquista il pubblico, con una commedia di grande respiro e attualità, sono ancora con Uncem in attesa delle risposte del Ministro Valditara. Che deve spiegarci come riorganizzerà le scuole laddove chiude, dal prossimo anno scolastico, plessi e comprensivi, con la riduzione di insegnanti e dirigenti scolastici. La scuola salva i paesi, la chiusura è il modo più semplice per distruggerne la storia, il presente, il domani. Dunque, il Ministro deve spiegarci che si fa con quelle scuole che verranno chiuse. Tantopiù mentre monta l’assurda polemica sugli stranieri nelle classi. Oltre ogni demagogia e stortura del dibattito politico mediatico, con i cori da stadio, noi sappiamo che gli stranieri in molte aree dell’Appennino e delle Alpi hanno fin qui hanno salvato i piccoli plessi. E l’integrazione nei paesi si è sempre fatta. Tra parrocchie, oratori, scuole, associazioni, piccoli negozi e Sindaci impegnati. Comunità, insomma. Vere e unite. Scuole al centro. Con serietà ed efficacia. Stupisce il Ministro Valditara non riconosca nelle aree montane del Paese un laboratorio straordinario e bellissimo di formazione e generatività, che al posto di essere limitato e abbandonato con le chiusure, andrebbe piuttosto rafforzato, potenziato con investimenti, supportato con politiche durature, oltre ogni steccato che frammenta la politica ma non le classi, la forza del dialogo, la capacità di integrazione e relazione. Che la scuola ha sempre saputo fare e sempre saprà fare. Per il bene delle comunità della montagna, aperta e inclusiva per storia e natura”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.