RECOVERY PLAN, CERA: “LA MONTAGNA DEVE ESSERCI. ORA MANCA UNA STRATEGIA E UNA VISIONE SULLE AREE MONTANE”
Dalla nuova bozza del “Recovery Plan” diffusa nelle ultime ore emerge chiaramente la scarsa attenzione riservata ai territori montani e alle aree interne. A parlare è il sindaco di Bellegra Flavio Cera, vicepresidente nazionale Uncem. “Il “Piano per la montagna” non è stato inserito nel complessivo “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, così come il tema della forestazione e delle ZES (zone economiche speciali) montane – afferma Cera – Nella programmazione degli investimenti previsti dal Governo per l’utilizzo dei fondi Europei manca totalmente una strategia di visione nei confronti delle aree interne che rappresentano oltre il 50% del territorio nazionale e alle quali sono destinati 1,5 miliardi di Euro sufficienti probabilmente a coprire appena il 30% dei progetti previsti, mentre altre aree hanno ottenuto cifre di gran lunga superiori. Le risorse previste per i Comuni nel loro complesso andrebbero orientate principalmente ai Comuni più piccoli che hanno accusato maggiormente l’impatto della crisi economica in questa fase di emergenza. Difficoltà che si sommano a quelle storiche che hanno causato un sempre maggiore spopolamento e una ininterrotta desertificazione produttiva. I territori montani sono tra i più penalizzati in questo periodo in cui si fatica a programmare la stagione sciistica e soprattutto attività ricettive, turistiche e di ristorazione stanno facendo fatica a tenere in piedi le loro strutture. Come Vicepresidente di UNCEM, in attesa che la nostra giunta si esprima nel merito, intendo porre la questione all’attenzione del Governo e delle forze politiche di opposizione, in particolare solleciterò i vertici del mio partito Fratelli d’Italia, affinché si possano apportare le dovute modifiche al Recovery Plan attraverso la battaglia parlamentare. L’occasione è importante ed è necessario che il rilancio del nostro Paese si incentri soprattutto sulla ripresa dell’economia locale che necessita di investimenti più adeguati rispetto a quelli previsti finora”.