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Nell’anniversario del terremoto del 2016 nelle zone appenniniche del Centro-Italia, Uncem guarda con positività alle cifre della ricostruzione, con l’aumento dei cantieri e dei progetti sia per gli edifici pubblici sia di quelli privati. Molto rimane da fare, ma il cambio di passo è evidente e importante. Il merito di una forte accelerazione, nell’ultimo anno, ha dei nomi e dei cognomi. Sono quelli dei Sindaci che hanno stretto un patto decisivo con il Commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini. È a lui in particolare che va il Grazie di Uncem per quanto ha fatto anche nel costruire opportuni progetti per la rigenerazione sociale ed economica delle aree del sisma, indirizzando specifiche risorse del Piano di Ripresa e Resilienza, o meglio del Piano nazionale complementare. Legnini, con il quale sta collaborando anche Uncem, sta avviando un importante progetto con Fondazione Symbola per la rigenerazione dei territori, per ricostruire comunità, alla luce della crisi pandemica, della crisi climatica, della crisi economica che qui si sommano al terremoto. Questo pezzo di Paese diventa dunque un modello di rivitalizzazione che potrà essere esportato in tutte le realtà montane alpine e appenniniche italiane. Nelle quali spopolamento, desertificazione e abbandono impongono di ripensare modalità organizzative istituzionali, geografiche, comunitarie. L’area del cratere del centro-Italia è oggi luogo di impegno, sperimentazione, cucitura che vede in prima linea Sindaci, Amministrazioni locali, terzo settore, imprese secondo un modello che è l’unico possibile e sostenibile per le aree montane italiane.