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Autostrade per l’Italia investirà le compensazioni ambientali per la realizzazione della terza corsia della A14, che attraversa le Marche, nella gestione forestale attiva. Investirà sui boschi nei territori attraversati dalle lingue di asfalto. Così compensa l’inquinamento emesso dai veicoli in transito, permette un intervento moderno e a prova di futuro che tutela e valorizza il patrimonio ambientale, i boschi dei territori, unisce impegno per la protezione degli ecosistemi e la creazione di opportunità di lavoro. Un modello molto efficace, secondo Uncem, di valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali che i boschi svolgono: assorbono la Co2 emessa dai veicoli, ed è giusto, importantissimo, che Autostrade si occupi della valorizzazione dei boschi stessi, con un opportuno piano condiviso con Regione ed Enti locali, con Uncem, che è stato presentato stamani in Regione Marche ad Ancona.

Presenti il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli insieme all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Gino Traversini, il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi, il presidente nazionale Uncem Marco Bussone e regionale Michele Maiani e il referente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria Ugo Chiavetta. “Per effettuare l’ampliamento della terza corsia dell’A14 nel tratto Rimini Nord-Porto Sant’Elpidio – non si faranno interventi di riforestazione. Bensì si gestiranno i boschi esistenti. Questo è importantissimo in un Paese che ha 11 milioni di ettari di bosco che devono essere gestiti. E per farlo non bastano risorse pubbliche. Serve un patto territori-imprese, come quello di oggi con Autostrade”, spiega Michele Maiani, Presidente Uncem Marche.

“In una fase di profonda ridiscussione del rapporto tra autostrade, concessioni e territori – evidenzia Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – quello di oggi è un modello vero per il Paese. Da dieci anni diciamo che vi deve essere un ‘ritorno’ ai territori degli enormi utili che le società concessionarie delle autostrade hanno dai pedaggi. Tanti soldi. Una parte deve tornare al territorio. L’azione delle Marche apre la strada a progetti che vogliamo costruire con Autostrade e con tutti i Concessionari, storici e nuovi. Anche con RFI sull’alta velocità ferroviaria. E con ANAS. L’operazione sulla gestione forestale attiva dell’esistente risponde perfettamente al Codice forestale nazionale, nonché alla Strategia forestale italiana, oltre che all’articolo 62 del DL Semplificazioni, come abbiamo costruito nel percorso con Alessandra Stefani, Direttore Mipaaf. Ne parleremo domani e sabato a Roccaraso. Perché l’attuazione di percorsi concreti sulla valorizzazione e sul pagamento dei servizi ecosistemici sono a prova di futuro, in perfetta attuazione della legge 221/2015 sulla green economy, della 158/2017 sui piccoli Comuni e del Green New Deal. Regione Marche e Uncem Marche, con Autostrade, aprono una via. Molto positiva. Un modello per il Paese”.