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“È solo l’ultimo caso, Oniferi, in ordine di tempo. Fino a oggi sono stati centinaia in Italia. Da domani saranno purtroppo altrettanti. Le banche chiudono, se ne vanno, smobilitano, abbassanno la serranda di filiali, chiudono la porta in faccia a Sindaci e comunità. Uncem lo denuncia da anni. Lo abbiamo scritto centinaia di lettere e detto il nostro sdegno, la nostra arrabbiatura ad ABI, Consob, Banca d’Italia, vertici degli Istituti, Parlamentari, Governi. Poco si è fatto, poco ci dicono si possa fare. Non ci vengano a insegnare, le banche o altri, che esiste il digitale, che l’internet banking è la panacea. Ne sappiamo più noi di digitalizzazione complicata su territori complessi, ne sappiamo anche del gravissimo digital divide, che loro fanno finta di non vedere. Loro se ne vanno e noi restiamo con meno servizi. L’ultimo caso è quello di Oniferi, con la Sindaca del Comune sardo Stefania Piras che si è scagliata contro Banco di Sardegna, ora BPER. A far arrabbiare è pure il cambio di nome, di gruppo, di quella che era e doveva ancora essere una ‘banca di territorio’. Che invece se ne va, perché il territorio forse è un ingombro per il grande disegno finanziario internazionale. Noi, Uncem con i Sindaci continueremo a scendere in piazza e portare in piazza tutti i cittadini. Contro le banche che chiudono, non certo per motivi ideologici vetero pseudosocialisti, e che non vogliono manco dialogare con le Amministrazioni, individuare soluzioni, cercare forme organizzative migliori e diverse. Una situazione grave e che dovrebbe vedere oggi, a Oniferi, Monticello d’Alba, Condove, Perosa Argentina… i vertici delle banche chiedere scusa, umilmente e in imbarazzo, ai Sindaci e alle loro comunità”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.