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Nei giorni scorsi, numerosi Sindaci, in particolare delle Valli torinesi e cuneesi hanno scritto a Uncem chiedendo un supporto, un aiuto, un intervento verso le Prefetture per arginare e risolvere i problemi legati al campeggio selvaggio, alle tende posizionate ovunque, tra prati, zone da sfalciare, boschi sottoposti a piani di gestione silvicolturale. Uncem ha sempre detto NO all’invasione senza regole di borghi e territori. Anche quando, recentemente, ha proposto agli Enti territoriali montani di innestare regole e prezzi per la fruizione di aree pic-nic, come avviene in molte zone alpine con buoni risultati. Occorre dunque un piano strutturale per superare il problema del camping selvaggio. Serve una pianificazione, fatta dalle Unioni montane di Comuni o dalle Comunità montane per individuare, come già spesso fatto per caravan e roulotte, spazi per tende e camping. E così anche per le aree pic-nic. Ne parleremo con i Prefetti. Dobbiamo fare questa azione di programmazione facendoci aiutare da società che sappiano strutturare servizi e marketing, comprese app per la prenotazione. Penso ad esempio a KoobCamp, che da Torino lavora con campeggi in tutt’Europa. E proprio con KoobCamp, Fondazione Montagne Italia sta avviando una preziosa collaborazione a vantaggio degli Enti locali e dei territori. Non servono molte risorse per questi piani di valle e per allestire aree, sicure e con precise regole. I fondi del Programma di sviluppo rurale possono aiutarci per evitare che trionfi il campeggio libero. Woodstock è passata da un pezzo.