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Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’Acqua. Ieri le foreste, oggi l’acqua. Non esiste la seconda senza le prime. E viceversa. Ma i boschi devono essere gestiti, anche per una migliore pianificazione e un più efficace uso della risorsa idrica. Senza pianificazione, che manca da decenni, la crisi idrica dovuta al cambiamento climatico sarà sempre più grave. Pianificare vuol dire intervenire, anche grazie alle risorse del PNRR, per contenere le perdite delle reti. Per farlo, non basta dare fondi alle multiutility che gestiscono il ciclo idrico integrato, colossi importanti. Serve un’azione congiunta con i Comuni e tutti gli Enti locali. In primis, introducendo un fondo per la prevenzione del dissesto prendendo una porzione di tariffa idrica che le multiutility incassano. Lasciando poco al territorio. Molto spesso senza manco fare investimenti sulla rete e aspettando siano lo Stato o le Regioni a pagare. Dunque usare le risorse del PNRR per ridurre le perdite è importante ma occorre agire con i Comuni. E la pianificazione di nuovi invasi deve avvenire con urgenza e lungimiranza. Molti territori montani, molte valli, sarebbero pronti a ospitare piccoli o medi sbarramenti, per aumentare le sicurezze di approvvigionamento idrico. Anche a vantaggio delle aree urbane, in un patto oggi decisivo per il futuro del Paese. Senza pianificazione e risorse per la progettazione, non si va lontano. Il PNRR intervenga su questo fronte, rimodulando misure che sono su ‘componenti’ meno importanti. Le multiutility investano a loro volta in pianificazione di opere strategiche in accordo con i territori”.