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“Ieri sera, per la prima volta negli ultimi anni, nell’Aula di Montecitorio, si è tornato a parlare di un tema molto caldo per le nostre Amministrazioni comunali, cioè quello dei Segretari. Che mancano, che sono sempre meno. I dati forniti dal Sottosegretario agli Interni Variati sono emblematici. Uncem, con Anci, li denuncia da tempo: sono circa 2.300 le sedi vacanti sulle 4.794 sedi di segreteria disponibili – quindi, un 48 per cento di sedi vacanti – e questo diventa drammatico se guardiamo ai piccolissimi e piccoli comuni fino a 3 mila abitanti, dove le sedi vacanti sono 1.571 su 2.031 quindi, arriviamo al 77 per cento di sedi vacanti. È evidente che lo Stato non può permettere questa situazione. Occorre un intervento normativo per definire un percorso diverso nell’organizzazione degli Enti e dunque anche del ruolo del Segretario e delle dirigenze. Ieri sera, con il dibattito alla Camera avviato sulla base delle mozioni presentate dai Deputati D’Alessandro, Fornaro, Macina, Melilli, Borghi, Iezzi, Ruffino, Lollobrigida e altri, si è finalmente ‘parlamentarizzato’ il problema dei Segretari. Le soluzioni che devono seguire sono urgenti e mosse, sempre per citare Variati, su due assi. Il primo legato alla risoluzione delle urgenze, il secondo che mira a una trasformazione del ruolo e delle competenze di queste figure, più sul medio periodo. Entrambi i percorsi sono imprescindibili e la politica deve intervenire”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a poche ore dalla discussione generale delle mozioni alla Camera dei Deputati, alla quale seguirà il voto nelle prossime ore.

“Un positivo dibattito quello alla Camera, che ha inquadrato molti problemi dei Comuni nel non avere o avere parzialmente un Segretario, a cui aggiungere la carenza di personale e la completa necessità di revisione della macchina gestionale – prosegue Bussone – Temi rimasti per troppo tempo senza risposta, con norme sugli Enti locali che si sono stratificate senza dare adeguate soluzioni. Come ha ribadito ieri in Aula il past President Uncem, Enrico Borghi, occorre rivedere il ruolo dei segretari in una composita e articolata revisione dei poteri locali. Organica e seria. Ora occorre intervenire”. Uncem ha già fatto le sue proposte, anche in una recente Audizione alla Camera alla quale ha preso parte il Vicepresidente Alberto Mazzoleni. Per quanto importante il corso-concorso, è urgente una revisione dei compiti dei segretari che devono essere veri manager della PA, capaci di candidare progetti UE, di orientare politiche di sviluppo e pianificazione. Inoltre, il loro impegno non può essere prestato gratuitamente presso le Unioni di comuni”. Le Unioni potrebbero ospitare pool di Segretari, che si occupano di tutti i Comuni dell’ambito territoriale. Uncem ha proposto ai Parlamentari modificare l’art. 97 del Testo Unico degli Enti locali inserendo un comma che preveda la possibilità per i comuni sotto i 5.000 abitanti con sede vacante della Segreteria comunale, di ricorrere a funzionari di categoria D, responsabili di servizio dell’Ente o di altro Comune, in possesso di Laurea, per verbalizzare Giunte e Consigli e firmare atti, compresa la pubblicazione di delibere e determine. “In questo modo – sottolinea il Vicepresidente Uncem Mazzoleni – si mantiene una differenziazione, corretta, tra la figura del Segretario comunale e i funzionari responsabili di settori, ma allo stesso tempo si garantisce la continuità dell’attività amministrativa degli enti. I concorsi in fieri da soli non basteranno a ‘pareggiare’ i pensionamenti imminenti di molti segretari comunali. Una proposta immediata potrebbe essere anche quella di valorizzare, in attesa di nuovi concorsi, la figura del Vicesegretario, già esistente ma non chiaramente normata, attraverso la possibilità di svolgere questa funzione per professionisti con laurea specifica in materie amministrative e con determinata esperienza nel campo pubblico attestata ad esempio dallo svolgimento continuativo dell’attività di consulenza o revisione in Enti locali per almeno dieci anni”.