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La situazione dei Comuni montani Abruzzesi e di tutto l’Appennino è drammatica. Vale anche per le Alpi. La maggior parte lega la sua economia nel turismo, in particolar modo al turismo invernale dello sci e dipendente principalmente dagli impianti di risalita. Tutte le categorie che ruotano in questo mondo sono ormai allo stremo, i maestri di sci non hanno lavorato un giorno, tutti i lavoratori che solitamente vengono assunti con contratti stagionali non sono stati assunti e non rientrano in nessuna forma di sostegno quale disoccupazione o altri ammortizzatori. Il commercio è distrutto e tutti gli esercizi che hanno fatto investimenti si trovano a dover pagare i loro debiti senza nessun ristoro. Gli alberghi continuano a investire con la speranza molto altalenante che si possa riaprire. I ristoratori si trovano molto in difficoltà e ormai non hanno più speranza visto che la riapertura viene posticipata di settimana in settimana senza nessuna certezza. Sicuramente la salute di tutti è al primo posto ma di questo passo le nostre aree interne rischiano di morire di fame. I ristori devono arrivare subito ed essere rilevanti, non briciole. Sostenere i lavoratori, tutti, tutto il comparto del turismo invernale dela montagna alpina e appenninica”.

Lo afferma Francesco Benedetti, Vicepresidente Vicario nazionale di Uncem.