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Se al G7 di Venaria su energia e clima non si parla di protagonismo delle comunità per affrontare le crisi in corso, non si fa lontano. Uscrire dal tifo da stadio su questi temi vuol dire puntare su una legge che l’Italia ha già. Non serve altro. È la 221 del 2015 sulla Green Economy, inattuata. All’articolo 70 parla di valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali che i territori rurali garantiscono alla città, attraverso un nuovo patto su clima, foreste, acqua, al 71 di decarbonizzazione dei territori ‘oil free’, al 72 di Green Communities. Queste ultime finanziate anche dal PNRR e, in Piemonte da 20milioni di euro della Regione, come il Ministro Pichetto Fratin sa bene, sono l’unica soluzione, comunitaria e inclusiva, alle crisi. Anche demografica. Le comunità con le scuole, le imprese, gli Enti locali, i Comuni agiscono insieme su cicli di acqua e rifiuti, risparmio energetico, rinnovabili, filiere legno, prevenzione del dissesto, agricoltura e turismo. Insieme decidono cosa fare e mettono i fattori interconnessi, unendo fondi pubblici ad azioni delle imprese. Fanno quadrato e scoprono che solo nella condivisione, quando tutto è connesso, come scrive il Papa nella Laudate Deum, si vincono le sfide del futuro. Di comunità deve parlare il G7 a Venaria. Comunità, le sole vincenti togliendo sperequazioni e disuguaglianze”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a margine del G7 in corso alla Reggia di Venaria.