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Uncem ha deciso di prorogare la prima “mappatura nazionale dei borghi alpini e appenninici” oltre che degli “edifici ad alta efficienza energetica”, in tutti i piccoli Comuni nei Comuni montani italiani. L’operazione era partita a fine settembre.

L’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani vuole individuare progettualità, proposte, soluzioni, realizzazioni, studi di fattibilità di borghi che possono tornare a vivere o che sono già recuperati. Ma anche “edifici modello” ad alta efficienza energetica, di proprietà pubblica o privata, nuovi da realizzare o esistenti e ristrutturati. La mappatura descritta nel documento (SCARICABILE IN FONDO ALLA NEWS)  – diffuso anche tramite il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e costruita anche con il progetto “A2E Alpi Efficienza Energetica” – si rivolge a Comuni, Comunità̀ montane, Unioni montane di Comuni, privati cittadini, imprese edili, progettisti, operatori immobiliari, agenzie, fondi di investimento. L

La mappatura Uncem va oltre ogni retorica e luogo comune. I borghi non sono “paesini dove bastano due gerani sulle baite in pietra per renderli accoglienti”. Sui borghi da vivere e dove lavorare – agricoltura, zootecnia, in primis, ma anche lavoro agile a distanza positivo per molti mestieri e professionalità – serve un progetto di Paese. Che Uncem propone a Governo, Parlamento, Regioni. Gli Enti locali sono pronti a fare la loro parte. Ma il tema riguarda anche le città, le zone urbane. La vitalità dei borghi e delle aree montane, il 54% dell’Italia, è una sfida del Paese. L’Europa che vuole Green & Smart Villages per le aree rurali e per i Comuni della montagna, vede Alpi e Appennini pronti. La mappatura Uncem configura opportunità e disponibilità, obiettivi di rigenerazione e di uso migliore delle risorse naturali ed energetiche. Temi che hanno visto i piccoli Comuni e i Comuni montani, negli ultimi dieci anni, anticipare soluzioni anche per contrastare il cambiamento climatico in corso. Borghi da vivere non sia uno slogan. Non lo è per Uncem e per gli Enti locali. Alla base c’è un ripensamento dei territori che li vede in un patto nuovo con le aree urbane. Uncem vuole favorire questo legame. Vincono le reti, il non essere soli: i borghi e gli edifici che verranno mappati hanno necessità di strategie, condivisione, risorse, pensiero. Ecco perché a fianco di Uncem vi sono istituzioni come l’Istituto di Architettura montana, ma anche Associazioni ed Enti che da vent’anni guardano ai borghi come luogo pulsante che torna, tornerà a vivere, non solo grazie a fondamentali e preziosi (oggi e domani) flussi turistici. L’Italia vera, tra abbandoni e ritorni, oggi sceglie di censirsi e puntare su innovazione, sostenibilità, ecologia integrale.