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“Riformare lo Stato, riorganizzare Regioni ed Enti locali, scegliere quanto l’Italia sia federalista o centralista, non sono certo temi da comizio come qualcuno in passato aveva pensato. Queste sfide sono tra le più grandi nel Paese, da sempre rinviate. Tutti ricordano e conoscono benissimo le riforme a metà fatte su Province e Unioni di Comuni, le troppe norme ordinamentali nelle leggi di bilancio l’architettura delle Regioni che è rimasta un tabù, l’approfondimento su ruolo e impegni dei Comuni, mai fatto. Ecco perché chiediamo al Ministro Di Maio di andare oltre le dichiarazioni fatte qualche ora fa dal palco di Napoli. Lui dice di vedere nello Stato ‘troppe Province, Comunità montane che arrivano al mare, in alcuni casi Comuni troppo piccoli e 20 Regioni’. Lo sentivamo dire 15 anni fa. Roba già vista. Ma apprezziamo Di Maio che dice anche di voler aprire una riflessione per organizzare lo Stato al servizio dei cittadini. Uncem è d’accordo. A patto che sia un processo serio, con tempi certi che veda coinvolti i Ministeri delle Autonomie, della PA, dell’Interno e della digitalizzazione. E che tutte le associazioni degli Enti locali siano al tavolo, non solo alcune come successo nell’ultimo anno con il tavolo aperto al Viminale. Di proposte ne abbiamo molte, ma a patto che si vada oltre retorica e demagogia. Mettere mano al Testo unico degli Enti locali e alle Regioni, oltre che ai compiti di Camera e Senato, è una cosa seria. Voglio sperare che Di Maio, tutto il Governo, lo sappia e possano ascoltare anche le nostre proposte”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni e degli Enti montani, in risposta a una dichiarazione del Ministro Di Maio.