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Le banche chiudono gli uffici nei Comuni montani. Tante, troppe le segnalazioni a Uncem. Che oggi ha scritto ai Prefetti e ai vertici delle Istituzioni regionali del Piemonte e di altre Regioni, all’ABI, agli ad di Unicredit e di altri Istituti, chiedendo di evitare ogni smantellamento di filiali, di non chiudere uffici senza manco informare preventivamente i Sindaci e i clienti, di mantenere bancomat e altri servizi territoriali. Per la montagna sono determinanti in questa fase, nella quale si devono limitare gli spostamenti tra Comuni. “Perosa Argentina ed esempio, dove Unicredit ha già chiuso la filiale senza informare il Sindaco Nadia Brunetto – evidenzia Bussone – e tantissime altre situazioni in Piemonte e in Italia. È grave perché va saputo anche dai Prefetti che moltissimi esercizi commerciali nei piccoli Comuni purtroppo non hanno il Pos e non accettano pagamenti digitali. Così, per qualche contate da prelevare per fare la spesa, senza bancomat vicini nel Comune ci si deve spostare, fare chilometri. Non va bene. Le banche devono avere un altro atteggiamento. Poste ad esempio ha interessato i Prefetti e il Governo prima di modificare gli orari degli uffici. E ci hanno informati, così abbiamo fatto comunicazioni come Uncem ai Sindaci”.

La preoccupazione dei Sindaci – che invitano sempre e comunque a restare a casa, salvo urgenze per lavoro e spesa, da limitare – è che le chiusure delle filiali bancarie non siano temporanee, ma permanenti. Su questo Uncem ha chiesto ai Prefetti di intervenire su Abi e anche ai rappresentanti politici di monitorare la situazione.

Stesse richieste Uncem ai Prefetti e ai rappresentanti istituzionali rispetto ai prezzi dei prodotti alimentari: si sono alzati troppo in particolare nella media e grande distribuzione. “Ringrazio i Prefetti e le forze dell’ordine che stanno incrementando i controlli in queste ore, stanando anche chi aumenta fino al 200 per cento i prezzi di beni alimentari – sottolinea Bussone – Assurdo, gravissimo. Servono più controlli. E serve buon senso nei confronti di chi vive nei piccoli Comuni dove i negozi non ci sono, 200 paesi in Italia, o non hanno tutto il necessario. Penso a pannolini e altri beni per bambini. Ci si deve obbligatoriamente spostare in Comuni nei quali siano presenti esercizi commerciali più grandi. Questo per urgenze è consentito. Meglio un giorno solo la settimana e un solo componente della famiglia, per un minimo di spesa da fare. Occorre buon senso delle forze dell’ordine, capacità di dimostrare e individuare urgenza in quegli spostamenti autocertificati. Fiducia che deve essere ben riposta nei cittadini, in chi vive nelle zone montane. Buon senso serve da parte loro, cittadini, da parte di tutti. Restare in casa è la regola che spingiamo con tutti e facciamo nostra sempre”.