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“È molto importante che la Regione Piemonte avvii il 1° settembre il bando dotato da 10 milioni di euro affinché chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, possa ricevere un contributo da 10 a 40 mila euro. Avevamo come Uncem proposto a tutte le Regioni italiane di lavorare in questa direzione, percorsa per prima, con successo dall’Emilia-Romagna. Oggi il Piemonte investe 10 milioni su una occasione di crescita sociale ed economica dei territori e insieme lavoriamo come Uncem per promuovere il bando, ma soprattutto per far sì che le nuove residenze, che si spostano negli Appennini e nelle Alpi dalle zone urbane, portino a una crescita delle comunità. E generino sviluppo, inclusione, incontro. In una parola, questo bando ci auguriamo possa costruire nuove comunità. Quelle che rigenerano i territori. Comunità”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente regionale Uncem.

La misura è ritenuta da Uncem particolarmente importante. Il bando regionale sarà pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande, aperta fino a fine di dicembre 2021. Sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5mila abitanti protagonisti del bando, 48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli. Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto. Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese. Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

“Ringrazio il Presidente Cirio, il Vicepresidente Carosso, il Direttore Crotta e il Dirigente del Settore Montagna Musolino – evidenzia Colombero – Abbiamo dato il nostro supporto come Uncem nella stesura del bando, che segue quello per le ‘Botteghe dei servizi”, case della comunità. Dobbiamo evitare insieme vi siano solo trasferimenti di residenza che poi sarebbero effimeri. Comuni e Unioni montane di Comuni possono lavorare per dare forma e sostanza a questa operazione. Nuove residenze devono generare comunità e opportunità. Ne abbiamo bisogno”. “Siamo convinti che la rigenerazione del patrimonio, alla quale lavoriamo da 15 anni – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – possa avere una buona spinta in questa misura, unita al Superbonus. Dobbiamo lavorare per sostenere chi vuole aprire un’impresa e per generare comunità. Questo passa da una nuova consapevolezza da parte di chi si trasferisce, da un nuovo senso di appartenenza, dal ‘Compra in Valle, la Montagna vivrà’, da un nuovo impegno di democrazia grazie agli Enti locali. E anche dall’uso positivo delle risorse economiche che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Fondi strutturali mettono a disposizione. Gli impegni di Regione Piemonte e Regione Emilia-Romagna sono positivi, come anche quello di Regione Lombardia per la rigenerazione del patrimonio dei borghi e dei centri storici. Oltre ogni retorica dei borghi e dei paesini, proviamo a costruire ‘montagna viva’, a beneficio del Paese intero”.