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I territori hanno un loro Sinodo. La strada dove Camminare insieme è tracciata. ll nostro Sinodo da Treia con il Festival della Soft Economy promosso da Symbola e Uncem, prosegue a Santa Sofia con Oltre Terra la prossima settimana e si muove verso le Alpi e gli Appennini per tre anni di lavoro, sino al 2026. La piattaforma di lavoro, l’instrumentum laboris è già stato scritto da Fabio Renzi, alla guida con Ermete Realacci di Symbola, da Marco Bussone, Presidente Uncem, e da altre sigle che stanno lavorando in questo percorso sinodale. Verrà perfezionato nelle prossime settimane in tanti incontri. Tutti possono esserci. Molti sono già in cammino: da Legambiente a PEFC Italia, con Fondazione Montagne Italia e gli Economisti di CAIRE. Un Sinodo per ripensare cosa sono i territori, le aree rurali e montane, il 66% dell’Italia, insieme con le 100 grandi città e i 7900 Comuni italiani. Terra e territorio.

“Non è strano per noi parlare di Sinodo dei territori – afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Pensiamo al percorso che sta facendo la Chiesa Cattolica. Un totale ripensamento. Vale anche per noi. Non basta cambiare qualche legge, il testo unico degli enti locali, avere norme su montagna e comuni più efficaci, tantomeno soldi in più. Servono certo, più dei 200 milioni in campo per le montagne italiane. E serve una visione per stare nelle grandi transizioni. Ecologica ed energetica prima di tutto. La Laudato Si e la Laudate Deum sono due Encicliche che guidano anche il nostro Sinodo dei territori. Non solo approcci giuridici, economici, materiali, ma visioni e strategie sono necessarie”.

Ripensarsi è la parola d’ordine del Sinodo dei territori. Nasce da una serie di necessità che emergono rispetto al “come si sta insieme”, domanda che tocca i Comuni, le imprese, le gestioni delle terre, le metodologie e le visioni politiche. Comunità al centro, percorsi e processi da attivare. I Sindaci fanno la loro parte, ma non basta. Le scelte e le opportunità da comporre. “Per unire abbiamo una piattaforma nazionale che è un naturale strumento facile e agevole di lavoro per i territori – prosegue Bussone – È la Strategia delle Green Communities, che vede attivi già 197 aree omogenee italiane, oltre 800 Comuni in totale, 140 milioni di euro da investire, 1 milione di italiani coinvolti. Territori che si sono dati una strategia che dovrà essere attuata nei prossimi anni. 37 aree sono finanziate dal PNRR, altre avranno strumenti di sviluppo messi dalle Regioni con fondi e progettualità. Le Green Communities sono piattaforma di attuazione delle transizioni dei territori, dell’unità tra Comuni, delle sinergie istituzionali e degli Enti locali con imprese e terzo settore. Le Green Communities sono il ‘Camminare insieme’ che il Sinodo dei territori sancisce, piattaforma. Partiamo da Treia e proseguiamo con tre anni di lavoro alla quale tutti sono chiamati a partecipare, a partire da Oltre Terra a Santa Sofia e dall’Assemblea Uncem del 4 dicembre a Roma