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I Parchi naturali e le aree protette sono comunità. Logica del NOI che sostituisce l’IO. Anche dei Comuni, non più persi in campanilismi e municipalismi. Lavorano insieme in Unione. Comunità nella sostenibilità, territori che hanno naturale capacità di affrontare, con chi li vive, i cambiamenti climatici, energetici, sociali, economici. Vincono nel NOI tutte le crisi. A Pescasseroli, l’evento “Parchi e comunità in rete” conferma quanto Uncem costruisce dal 2008 con la Strategia nazionale delle Green Communities. E oggi Mario Cicero, Presidente Uncem Sicilia con Lorenzo Berardinetti, Presidente Uncem Abruzzo, ribadiscono dal palco dell’evento abruzzese quanto Uncem sta costruendo anche grazie al PNRR. Le Green Communities (140 milioni di euro di Next Generation EU, per Comuni insieme in Unione e Parchi) sono risposta alla crisi, sono soluzione intelligente all’interazione tra uomo e capitale naturale. Che deve essere valorizzato, con i suoi servizi ecoasistemici-ambientali, con iniziative politiche che valorizzino chi vive e lavora nei territori montani. “Penso appunto alla Strategia delle Green Communities, soluzione perfetta concreta per Comuni ed Enti Parco insieme, per le comunità – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a margine degli eventi di Pescasseroli ove Uncem è presente con numerosi Sindaci, Amministratori, dirigenti – e penso al lavoro che stiamo facendo sulla valorizzazione del patrimonio forestale nazionale, 11 milioni di ettari di Italia. Non può la città accorgersi delle montagne e dei boschi solo quando ci sono incendi, alluvioni, calamità. Basti guardare cosa sta succedendo a New York oggi, con il fumo delle foreste canadesi in fuoco che invade le città. La metropoli si accorge di un capitale che brucia, che va invece custodito, valorizzato, pianificato. Vale anche per noi. Per tutte le città e le valli. Torino, Milano, Roma si sono dimenticati di quelle foreste che crescono e sono meno resilienti. C’è invece una sinergia tra urbano e montano, in Italia, se ripartiamo dal capitale naturale unito al capitale sociale. E se la Politica, le Istituzioni tutte, avviano percorsi per dire che le imprese all’interno dei Parchi, la manifattura, i villaggi, le comunità stesse, non sono lì per caso. Sono l’essenza, un unicum italiano, punto centrale del patto da costruire ogni giorno, nel NOI”.

“Con Legambiente, Fondazione Symbola, Federparchi e tanti amici lo ribadiamo e lo abbiamo detto nel quadro di Next Appennino, il piano del PNRR per spendere bene risorse pubbliche nell’area dei crateri sismici, anche abruzzesi, e dunque investire per sostenibilità, resilienza delle imprese, neopopolamento come mi insegna Fabio Renzi di Symbola. Attuiamo così – precisa Bussone – il Manifesto di Assisi, che anche Federparchi e Uncem hanno sottoscritto su proposta di Ermete Realacci. E ribadiamo che nella rete c’è il NOI, il dialogo che vince, la relazione, gli investimenti, la fiscalità differenziata per la montagna, nuovo valore per acqua e foreste che anche le Città, a partire da Pescara, Ancona, Roma, Bari e via con tutte quelle appenniniche, riconoscono con rimesse finanziarie costanti a beneficio dei territori. Parchi, Unioni montane e comunità sono Green Communities già in rete. Con una Politica più attenta, meno timida, capace di dire che la montagna non è riserva indiana, non siamo gli ultimi che non sanno dove andare, e che i Parchi e i Comuni non sono retaggio conservatoristico o protettivo del passato, bensì vere comunità sostenibili nel futuro”.