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“L’esame del ddl Montagna in Consiglio dei Ministri è certamente un positivo segnale. Uncem lo accoglie positivamente e ringrazia il Ministro Calderoli, con i suoi collaboratori, per il lavoro fatto, condiviso anche in più riunioni con Uncem, e che si farà. Inizierà l’esame in Parlamento, al quale siamo chiamati anche noi, come Associazione, a fare proposte per migliorare il testo. Abbiamo un sondaggio pubblico aperto [ https://forms.gle/DiZgoFwmd1RLUz4KA ], on line, sul quale tutti possono inviare proposte, idee, necessità per fare una migliore legge dopo la positiva legge 97/94, vigente oggi ma rimasta inattuata. Si uniscono nel nuovo ddl azioni sui servizi pubblici, a partire dalle scuole, e misure per lo sviluppo economico, con sgravi interessanti. Non tagliare istituti scolastiici comprensivi, come invece previsto da altre norme vigenti, è il primo passo. Così sulla sanità, perché sono troppi i medici di base che mancano. La montagna non è margine sterile. È luogo di innovazione. Occorre però uno scatto politico. Il ddl è un buon strumento. Ci sono 200 milioni di euro che stanno andando ai territori e alle regioni, da due anni, con un fondo montagna che solo 10 anni fa venne azzerato. E c’è anche chi ha chiuso le Comunità montane, facendo un grave errore. Ora, per fare bene le cose previste nel ddl, anche per misure fiscali e incentivi alle imprese, servono 2 miliardi di euro l’anno per dieci anni. Per una Strategia per la Montagna, in attuazione dell’articolo 44 della Costituzione, concreta e duratura. A vantaggio delle imprese, per un riequilibrio, contro le sperequazioni territoriali. Per le comunità che vivono in quei territori, che non sono isole, bensì in dialogo con le aree urbane. E anche questo è un dato politico, insieme con l’organizzazione istituzionale, ovvero come i Comuni lavorano insieme, questione decisiva sul quale il Parlamento dovrà lavorare efficacemente, con visione e lungimiranza, con una idea di Paese. Per il 65% del territorio lavoriamo insieme dico al Parlamento, con Uncem, con i Sindaci”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem